domenica 13 maggio 2018

Parlando, forse


Un dialogo o forse no, un'introspezione, si può essere, ci può stare tutto, di tutto. 

- Quando parli di fede a che ti riferisci, come vorresti esporre i tuoi sentimenti. Che fai? Accarezzi tutta la vita la divinità, la incensi con le preghiere? Lo scopo di tutto questo? Servono le preghiere a chi? Perché chiedere della vita, di salute, di bontà, di effervescenze, di agiatezza? 

- Guarda che non riesco a spiegartelo. Comprendo che sia difficile, credimi, ma essenzialmente la preghiera è utile all'orante. 

- E allora se il miracolo, l'agio, la pace, la salute non si realizzano? Cosa vuoi dirmi; che ci sia cattiveria, noncuranza, manchevolezza nell'Essere superiore? Non è che sia più probabile che in fondo in fondo, ma non troppo, l'autosuggestione comandi i nostri terrori insiti nella solitudine nell'universo? 
Non è che il Riferimento permei tranquillità nelle coscienze meno sfrontate? 

- Tutto può essere. Anche il solo fatto che stiamo qui a parlare di nulla, nel senso che "i nostri pensieri non sono i suoi pensieri."

- Ah, ah, ah! L'ennesimo paravento! Muore un bambino e subito s'alzano paraventi eludenti la ragione, la rabbia, la nullità pensante! Ci si rifugia istantaneamente dentro a frasi già sciocche prima di venir proferite: " non conosciamo il disegno, ci sono oscuri i piani, non possiamo dir nulla in merito." Le conosco le frasi fatte! Il succo è che siete ineluttabilmente disarmati pure voi! 

- Ammettere di non capire non è un limite, anzi si: limita l'infausta voglia di sostituirsi al Motore. Ci rimettiamo al suo disegno, con lo stesso dolore da lui provato sulla Croce. 

-Continua, continua! Siete tutti baldi sciatori, voi sereni! Campioni di slalom! Ci rimettiamo al suo disegno. Caspita che sprint, che intraprendenza. Come se chi nasce o che è nato avesse voluto provar di sua volontà questa prova terrena senza senso. Nasco paraplegico e dovrei lodar tutta la vita questo errore in natura? Rimango solo al mondo e che dovrei fare? Lodare mentre vedo gli altri che festeggiano il Natale in famiglia? 

- Non abbasserei il livello a questa profondità! Credere o non credere è un fatto che riguarda un dono, il dono della fede. Non sappiamo l'azione divina nel cuore di chi è nel dolore, non conosciamo il valore, lo spessore, la beltà della compassione, dell'adagiarsi in braccio, in quelle mani forti, nell'eruzione di sentimenti, di virtù, del calore, della densità della presenza. Non sappiamo nulla, a meno che non si viva un'esperienza straziante. 

-Mi tengo la mia consapevolezza di essere una casualità sorta in un pianeta sconvolto e preparato da una serie di eventi unici, schioccanti vita e respiro, evolutesi in intelligenza, arma unica questa in grado di degradare l'innato spasmo umano a raggiungere la tolda di comando per imbrigliare una natura finita, senza altri scopi di quelli propri dell'universo: nascita, trasformazione, distruzione, sparpagliamento dei composti chimici in altri luoghi, in altre forme, a volte statiche, a volte in movimento. Spero infatti che i miei atomi un giorno vadano ad aggregarsi sul freddo Plutone per un'estinzione naturale, un viatico per il placido nulla, motore dell'ineluttabile niente. 

- Alla fine ci sarà un inizio, eterno senza più fronzoli né dolore, una unificazione di gioia. 

- Speraci, convintamente ti auguro di sperarci sempre! Non m'affascina per nulla il dover divenire dopo il provenire. La nostra meta è la stessa che ritrovi in natura: il dissolvimento sfociante nel nulla, il sano e gioioso nulla che nulla ha in sé se non la pienezza del niente. 

- Non compartecipo queste tue riflessioni. Mi faccio solo compagno della tua persona sperando di essere affiancati come a Emmaus dalla Vita. E sono certo che non lo riconosceremmo entrambi. Solo che passa e poi difficilmente ritorna. 

- Buona vita terrena! 

- Pure a te! 

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