domenica 13 maggio 2018

Archeologia?



Un amico, Fabio, che suona in un pub spezzino, una serata bella e musicalmente incantevole: Zappa, Rolling, Beatles ed altre emozioni sparse. 
Ma la birreria è grande e frequentata anche, e soprattutto, da giovani, i quali attendono in disparte che finisca quella che ai loro occhi ha il sapore, e si vede, di un reperto archeologico. 
Tristezza per accorgersi di essere oramai estraniato dalle tendenze attuali, quelle abbraccianti rumore e ritmi forsennati, da testi e musiche, ai miei occhi, orripilanti. 
Che ne sarà del buon rock, mi sono chiesto. Ho percepito sensazioni simili a vedere un raduno quasi di nostalgici, di proprietari di auto antiche ritrovatisi per ricordare i tempi che furono! 
Beltà e ritmo di un tempo che credevamo essere eterni, lasciti di generazioni, testamenti di ragazzi di allora, ora in conflitto con prostate e canizie. Non morirà mai la buona musica, dicevamo; e malgrado tutto ci credo ancora anzi, sono fermamente convinto che fra tantissimi secoli, quando civiltà evolute magari ci verranno a far visita, o se tra migliaia di anni la nostra specie dovesse scomparire, rimarranno le note, gli accordi, le tematiche cantate dai grandi immortali bardati da rocker, le melodie scatenanti l'inferno alla Smoke on the water, Satisfaction, Born in Usa, e poi i Pink Floyd il blues, il jazz; insomma tutto lo sforzo umano per abbracciare l'inarrivabile bellezza propria agli dei. 
Al momento però noi che amiamo la buona musica avvertiamo questo latente e desolante clima dal sapore inconfondibilmente archeologico...

Nessun commento:

Posta un commento