Se così stanno le cose, se cioè uno sconfitto ad un referendum costituzionale spergiurante che in caso di tracollo, come poi è avvenuto, avrebbe abbandonato la politica, un ex imperatore regnante nel Ventennio del Puttanesimo e a capo di un partito, spiace chiamarlo così, in odore di mafia visto che uno dei suoi fondatori è attualmente in carcere a Parma per appunto associazione esterna di stampo mafioso, se a questi due aggiungiamo un mistero della natura tanto mellifluo, inconsistente, sconsiderato è il suo far politica, uno che quando fu ministro degli Interni, si purtroppo è vero, fece lo gnorri nel rapimento di una mamma kazaka e della sua figliola, prelevate e consegnate nelle mani di un dittatore acerrimo nemico del marito di lei, se a questi tre aggiungiamo un inconsistente e altamente pericoloso personaggio dedito esclusivamente ad acchiappare consensi sproloquiando su razzismo, armi, secessione, razze e altre cazzate gratuite, ebbene: se questi quattro esempi eclatanti di cosa sia realmente la politica in Italia si sono accordati ed hanno concepito una nuova legge elettorale che in qualunque altro ambito, compreso mosca cieca e rubamazzetto, richiederebbe un accordo il più possibilmente condiviso, visto che, da quando mondo è mondo, le regole del gioco dovrebbero essere concepite e rispettate da tutti, non qui, in questo povero e martirizzato paese dove la tecno-rapto-crazia da sempre al potere teme soprattuto un movimento infilzato ogni giorno come fosse una balenottera da decine di giornali e media proni al servilismo imperante, focalizzanti ed ingigantenti vicende e minimi sbagli al fine di screditarne le fondamenta, mentre intorno nella realtà vera continuano ad arrestare anche sindaci piddini, forzisti e appartenenti anche al minuscolo ma basilare partito dell'attuale ministro degli esteri, un coacervo di affarismo sfrenato senza limiti né misure, se tutto ciò si sta realizzando allora vuol dire che la partita è persa già fin d'ora e che i soliti continueranno a regnare, senza discontinuità, senza porsi nessun problema se non quelli di lor signori.
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