lunedì 25 novembre 2013

Nostalgia


Questa mattina nel bar di Piacenza dove abitualmente vado prima di prendere il treno, mi è capitato di sentire un racconto di un signore che trovo sempre a quell'ora nel locale, sul suo viaggio a Roma con il treno ad alta velocità. Il racconto era pieno di particolari, tutti esatti, di dettagli, di sensazioni che hanno attirato l'attenzione degli astanti. È stato un bel momento che mi ha evocato le narrazioni sentite da giovane su viaggi di conoscenti a Parma facendo la Piantonia che nel mio mondo fatato di adolescente trasformavano la valle del Taro in una magica Terra di Mezzo con tanto di Elfi. Credevo non si potesse più in quest'epoca globalizzata ed iper-tecnologica, gustare di questi umanissimi spaccati di narrativa ove la scaletta del racconto privilegia il lato a noi più consono, quello umano. Nessun programma dei canali 400 di Sky potrebbe sostituire la narrazione di una persona che si rivolge ad amici, in quanto il condimento essenziale della gestualità, dell'enfasi e della condivisione, nessuno network li potrà mai copiare e riprodurre. 
Avessi avuto tempo e confidenza sarei corso a prendere delle mondine e del vino bianco, ricomponendo magari davanti ad un camino acceso scene di cui ho tanta nostalgia.

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