Otto miliardi.
Hanno sequestrato 8 miliardi a quel manigoldo
di Riva.
Soldi che dovevano essere impiegati in azioni e strutture atte a
limitare il mortale inquinamento derivato dalle lavorazioni dell'acciaieria di
Taranto.
Otto miliardi.
Questi straricchi hanno preferito continuare ad
ingozzarsi, barattando questo inumano accaparramento con morti, malattie
terribili ed uccidendo bambini inermi ed incolpevoli.
Comprando chi doveva controllare, pagando politici,
ufficiali, tecnici, hanno potuto nascondere una cifra che potrebbe risolvere
molti problemi di questa disastrata nazione.
L'Ilva ci insegna che l'arte del consociativismo ha
raggiunto dagli anni 90 la perfezione.
I maggiori partiti politici italiani, il
PD ed il PDL sono d'accordo.
Da tanti anni.
Si coprono, si aiutano approvando
leggi ad hoc.
Ogni tanto, avvicinandosi la scadenza elettorale, fanno finta di
scannarsi; non sto dicendo cazzate, pensate solo a tre mesi fa quando un certo
Bersani spergiurava, ridendo e prendendoci per il culo, che mai, mai e poi mai
il suo partito avrebbe governato con quello del Tappo.
Invece sono d'accordo e
governano.
Con una differenza sostanziale: il Puttaniere governa, ma nei comizi
parla come se fosse all'opposizione, criticando, promettendo, preparandosi la
strada per un ritorno che sarà mortale per tutti noi.
Quasi nessuno dei cosiddetti onorevoli è lì per fare gli interessi della collettività.
Siedono sullo scranno
solo per continuare a gestire gli affari loschi di un'enorme lobby da
abbattere, che mina l'intera nazione.
Ed è per questo che i Riva, aiutati da squallidi avvocatoni,
vinceranno anche questa volta e si riprenderanno il bottino, perché alla fine
vince sempre il più forte, e loro sono fortissimi avendo distribuito qualcosa
come un miliardo di euro a destra ed a sinistra.
Se a Taranto ci sono ammalati
e morti lo si deve al ministro Prestigiacomo che nel 2009 diede la
certificazione ambientale a quella fabbrica di morte che sta continuando ad
uccidere come se niente fosse.
I Riva, con lo spettro della disoccupazione, hanno ottenuto
da quel budino di Monti una legge ad hoc che gli ha permesso di riaprire
l'immensa acciaieria per continuare ad ingozzarsi come i migliori tacchini.
Hanno messo sul tavolo il lavoro barattandolo con la salute della città e
vedrete che non passeranno molti giorni da un nuovo annuncio di cassa integrazione,
di licenziamenti, di fermata della produzione che scateneranno i sindacati,
benevoli anche loro verso i padroni, i quali cominceranno ad evocare spettri di
fame, di disgrazia operaia, di morte di una città intera ed infine la stampa
amica, diffonderà il messaggio che il lavoro è più importante della salute!
Se ci fosse giustizia, lo Stato dovrebbe nazionalizzare
l'Ilva e inviare questi personaggi meschini in un campo di rieducazione
mentale, per nuovamente imparare le regole dell'umanità, ovvero il lavoro per
la dignità della persona e non per la sua morte.
Ma non sarà così.
Perché questo fondamentalmente non è più,
da molto tempo, un paese giusto e democratico.
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