Mentre siamo ingolfati da schemi, grafici e dati sulla pandemia, una nota famiglia sabauda festeggia il nuovo anno con un dividendo da spartirsi in allegria, ma con il consueto e rigido protocollo che li vede da sempre, da occhi allocchi, come esempio di imprenditorialità e di stile regale: stiamo proprio parlando di loro e degli azionisti di riferimento FCA, la monarchica casa Agnelli capitanata da quel John che ha pure imbrigliato capitalisticamente la libertà di stampa riformista, Repubblica docet, e da poco convolato a nozze con Peugeot nella nuova società Stellantis, operazione molto remunerativa per Casa Sabauda ma impoverente il potere degli stessi nei confronti dei francesi, che si sa, s'incazzano. E proprio da questa fusione che il già stracolmo portafogli agnellino si rigonfierà ulteriormente grazie al dividendo di 2,9 miliardi di euro, cifra scoppiettante, insufflante sorrisini soffusi nelle tasche nobiliari del parentado illustre.
Lo scorso anno FCA ottenne una garanzia dallo stato per un prestito da 6,3 miliardi, quest'anno si dividono 2,9 miliardi.
A voi eventuali commenti in merito mentre, come il sottoscritto, prestiamo le orecchie ad eventuali promozioni dell'abituale supermercato di fiducia, per il sempre più traballante bilancio famigliare.
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