domenica 10 gennaio 2021

L’Amaca


Che c’entra Borsellino?

di Michele Serra

Il volto di Paolo Borsellino sulla mascherina del Salvini è il classico esempio di appropriazione indebita. Come se Donald Trump girasse con la fotografia di John McCain nel taschino. Borsellino era notoriamente un uomo di destra, ma era la stessa destra dell’avvocato Ambrosoli (e di McCain): una destra legalitaria, borghese, laica, che serviva lo Stato e onorava le sue leggi, e faceva della compostezza e del basso profilo una specie di dogma civile.
Il populismo, di quella destra, è precisamente agli antipodi, e la Lega di Pontida e degli elmi cornuti (l’America ci copia!), del cappio sventolato in Parlamento, della costante agitazione "anti-palazzo" salvo, nel palazzo, entrarci e mettersi comodi, a quelli come Borsellino sarebbe apparsa un corpo estraneo. Per non dire dei milioni di denaro pubblico ingoiati da quel corpo e già da tempo metabolizzati, e trasformati in trippa per i gatti: a proposito di legalità e dunque a proposito di Borsellino.
Il problema del Salvini è che inventarsi un Pantheon dal nulla non è semplice per nessuno.
Già disse, il Salvini, ai tempi in cui partecipava agli allegri cori lumbard pro-Vesuvio e pro-colera, che gli piaceva tanto De André, che è come se Berlusconi dicesse che il suo intellettuale di riferimento è Pasolini. Ora, per cortesia, il Salvini lasci riposare in pace Borsellino (e De André), e si accontenti della sola mascherina che gli compete, che gli appartiene, che lo definisce, che gli calza alla perfezione, che è quella di Trump. La destra faccia un poco di riordino interno, per cortesia: da una parte i McCain e i Borsellino, da quell’altra i Trump e i Salvini.

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