sabato 10 marzo 2018

Così è se mi pare!


Cerco, ricerco, miro, rimiro: stento a vedere, è un mio limite, questi esperti di politica. O meglio: che s’intende per avveduto, scaltro, capace in politica? Che differenza c’è tra un maldestro alle prime armi ed uno stantio abile ad incunearsi nelle pieghe del sottobosco, creato ad arte da coloro che considerano la politica un mestiere e non servizio alla collettività? Durante l’ultimo decennio l’uomo nuovo, il supereroe Rottamante, rivelatosi ora uno stonato pifferaio, ha inferto colpi mortali, e per questo passerà alla storia, ad un partito, anzi, allo storico partito della sinistra, distruggendolo definitivamente. Ora che la missione è finalmente compiuta, fonderà a breve il Centro, orfano da tanti anni della Balena Bianca. In pratica, gettando via la maschera, si porrà davanti a tutti noi, anzi a loro, nella sua vera natura: un centrista guardante a destra, fiero della sua opera distruttrice, piegante storia, ricordi, fatiche e martiri. 

Ma questa sistematica ed intensa, sfiancante demolizione ha aperto varchi pericolosi, soprattutto facendo emergere ideali prossimi al razzismo. Se una valida azione democratica di un serio partito con granitici ideali solidali avesse tenuto campo e polso alla collettività, gestendo al meglio l’emergenza profughi, non avrebbero proliferato opinioni insane, incivili, belligeranti le quali, dimenticando che chi scappa dalla propria terra altro non è che un disperato, che un bimbo su una barca assediata dai marosi è una vergogna per tutta l’umanità, si stanno rafforzandosi di ora in ora, privilegiando il dogma verde innacquato dal Po, decretante che una volta che hai chiuso l’uscio, i cazzi restano tutti degli altri. Tra il demolitore la sinistra e il verde rancoroso, ecco stagliarsi uno schieramento di sprovveduti, di apparentemente imbelli, sgrammaticati, insulsi, ignoranti, lontani anni luce dalla politica attuale. Vengono visti come fumo negli occhi da chi permette culturalmente ai Fassino, ai Casini, agli Orfini di autorigenerarsi per proseguire nel mestiere politichese. Ma soprattutto dando fastidio estremo al tempio del burocratese moderno, eretto in Bruxelles, dove la carta e le slides la fanno da padroni, dove i paesi e i loro abitanti sono solo dei numeri, dove il sovrano attuale è un aficionados al Gin Tonic, un tempo insegnante i modi per non pagare le tasse, alle multinazionali. Se questa è la politica, se questi sono i politici, ben venga aria nuova e non più fritta. Siano benvenuti questi sprovveduti che credono ancora al servizio politico quale bene per la collettività. E a culo tutto il resto! (cit.)

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