sabato 17/03/2018
IL COMMENTO
Le due frescacce dem
“È COLPA DEL NO” E “IL VOTO CI METTE ALL’OPPOSIZIONE”
di Daniela Ranieri
Afona di parole, analisi e sentimenti, da due settimane la banda dei suonati del Pd si aggira tra giornali e Tv a ripetere sempre le stesse due baggianate: lo stallo attuale dipende dalla vittoria del No al referendum; gli italiani ci hanno messo all’opposizione.
La prima è una fake news di ritorno, tipica dello storytelling a “boomerang” di Renzi. Come tutti sanno, il referendum non era sulla legge elettorale ma sulla “riforma” della Costituzione partorita dal trust di cervelli Boschi-Verdini-Finocchiaro-Calderoli. Lo sa anche Renzi, che quando doveva convincere gli italiani a votare Sì al suo plebiscitario e truffaldino referendum (con quesito falso: vuoi tu che i parlamentari siano di meno e la politica costi meno?) si fece le sette chiese per precisare che il referendum non riguardava affatto la legge elettorale (prese a farlo allorché illustri costituzionalisti segnalarono come fosse il “combinato disposto” delle due a determinare una situazione potenzialmente autoritaristica). Lo stallo dipende unicamente dal Rosatellum, legge cervellotica e autolesionista.
La seconda è una fandonia di nuovo conio. Il primo a propalarla ovviamente è stato Renzi, mentre dava le sue irrevocabili non-dimissioni: “I cittadini ci hanno chiesto di stare all’opposizione” (stupisce questo rispetto feticistico del voto da parte di uno che dopo quel 4 dicembre avrebbe dovuto evincere che il 60% degli italiani lo voleva fuori dalla politica e invece ha fatto il contrario, ma vabbè). L’ultimo, Maurizio Martina il “reggente” (peraltro reggente di qualcosa che è già caduto): “Il voto degli italiani ha stabilito la nostra posizione. Lavoreremo dall’opposizione”.
Forse noi quella domenica eravamo distratti, e ci è sfuggito che sulla scheda ci fosse una casella da barrare per mettere un partito in maggioranza o all’opposizione. Novecenteschi come siamo, abbiamo votato chi volevamo in Parlamento. Ma poi chissà se questi epigoni di Pericle intendono che all’opposizione li ha messi chi li ha votati (il 18,7%), oppure chi non li ha votati; perché nel primo caso si deve pensare che tutti quelli intenzionati a votare Pd-ma-all’opposizione si siano telefonati accordandosi sulla percentuale a cui fermarsi, per poi votare, gli altri, 5Stelle e Lega; il secondo caso (la gente vota Di Maio non perché vuole Di Maio in maggioranza ma in realtà perché vuole Renzi all’opposizione), afferendo precipuamente alla psichiatria, preferiamo non esaminarlo. Ci vuole tanta pazienza.
Nessun commento:
Posta un commento