Il fato, Giove o chicchessia, oggi mi ha sorteggiato. Di che sto parlando? Ah non lo sapete? Esiste nell'Olimpo una divertente pratica, chiamata "Punching Ball" e consiste nell'estrarre a sorte un terrestre e fargliene di tutti i colori per 24 ore.
Oggi è stato il mio turno.
Perché lo dico? Semplice!
Ieri sera ho appoggiato gli occhiali da sole da qualche parte in casa e stamani poof! Scomparsi!
Ma gli avrai lasciati da qualche parte!
No, no, no! Sono in casa. Forse si sono travestiti da radio, da frullatore. Ma sono in casa! La scomparsa serve per irretire lo sfortunato, al fine di fargliene acquistare un altro paio, per poi farli ricomparire in un posto neppure tanto nascosto. Dico questo perché nel corso della precedente estrazione, mi è capitato proprio questo. Ed ora, appunto, ho due paia di occhiali.
Ma l'Evento confermatore la mia scelta è stato un altro: ore 17: raccordo autostradale in direzione stazione di S.Stefano. Tutto tranquillo quando ... un flebile indizio, una costrizione impercettibile al tenue, come un flauto leggiadro che introduce una sonata con trombe e cascate di tamburi. Una sensazione sgradevole come stare sulla battigia ed improvvisamente vedere arrivare un'onda anomala. E allora alla rotonda del Conad inversione di marcia con un infame count down apparentemente senza scampo. Una tempesta intestinale delle più bastarde, la strada che sembra infinita. E poi i semafori di Via Carducci! Li vedi da lontano placidi e verdi, ma non ti rendi conto che ti stanno aspettando per mutar colore, arrossendo e dilatando l'attesa. Chi mi affianca pare domandarsi se non mi sia chiuso le falangi dentro la portiera. E quel divincolarmi, cercando di domare gli spasmi, fa credere ai poveretti che stia ballando qualche musica demenziale di qualche dj senza arte.
E poi ecco arrivare l'eterno, il semaforo ad incrocio con Viale Italia. Arrivando noto con atroce dolore che si stanno muovendo le macchine difronte! Il che vuole dire che dopo scatterà il via libera per coloro che sono nel viale! Un tempo biblico trascorso a dimenarmi, a cercar di pensare ad altro. Nulla! Davanti a me si stagliava solo la tazza! Arrivato sotto casa ed uscito per infilarmi nel portone, ecco l'altra spada: l'ascensore fermo al settimo! Dilaniato ed ormai pronto a cedere le armi, entro dentro come un lampo e nel viaggio verso il mio piano m'allento la cintola, per guadagnare millesimi , sempre utili in questi frangenti. Ma gli dei oggi si dovevano divertire! E chi trovo sul pianerottolo se non la vicina che, salutandomi, mi scruta come se fossi stato ad una full session al Diana? Esco con la cintola aperta, la saluto e più veloce di Speedy Gonzales m'infilo in casa, arrivando a pelo, tra le risa dell'Olimpo e i rumori solo in apparenza provenienti dai fulmini di Giove! Solo in apparenza!
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