martedì 29 dicembre 2015

Umarell

Trasformato in umarells bolognese, arrivo ed osservo il cuore della città, fulcro vitale pubblico. In questo periodo natalizio la piazza è particolarmente movimentata: ruspe che vanno, benne che vengono. Mi sale in cervice un accostamento: la piazza è simile ai due ospedali cittadini dove anche lì si disfa il passato per costruire reparti nuovi che, a detta loro, esisteranno per poco in attesa che sorga un nuovo ospedale. Così la piazza: hanno sbagliato le misure delle carreggiate per i bus, adesso ne rifanno nuove, mentre al centro i lavori sono bloccati per i cessi del Politeama che ancora i soloni devono giudicare tali. Da umile umarells mi chiedo se a suo tempo si fossero fatti sondaggi e rilievi, questo blocco non si sarebbe potuto evitare. Col senno di poi non si va da nessuna parte. Godiamoci allora la nostra piazza, frenetica e convulsa, attendendo come bimbi sotto l'albero, le tanto agognate e salutari porte di Buren, che per la nostra storia c'entrano come la Nouvelle Cuisine con i raviei, i muscoli e una botigia de gianco, di quello buono.

 

 

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