Si notano in giro alcuni tipi di acquirenti natalizi, che vado a riassumere:
I posseduti: si notano per lo sguardo fisso, vitreo. Sono in missione. Devono espletare il compito di trovare un regalo ai componenti la lista di nominativi tirata giù in fretta e furia, gadget per lo più inutili e a cui non danno essi stessi valore, né importanza. Hanno il terrore di dimenticarsi dei nomi, d'incontrare parenti a cui non avevano pensato. Per questo a volte stanno a capo chino e con la sciarpa che li avvolge totalmente come un burqa per passare inosservati.
I menefreghisti: li riconosci perché percorrono le vie del centro con un modo di passeggiare molto simile a quello di un convalescente post-ictus. Placidi festeggiano il ventennale del proponimento di non far regali a nessuno.
Gli anticipatori: a fine novembre hanno già comprato tutto il possibile, persino la calza della Befana e le uova di Pasqua. Passeggiano godendo della visione degli infoiati assatanati, sudanti sempre più via via che i giorni passano e che, disperando verso il 21 di trovare un pensiero per i loro cari, decidono alla fine di acchiappare un last minute destinazione Siria.
I caotici: comprano in grande quantità sciarpe, guanti, peluche, chitarrine con dolci, portachiavi, penne, occhiali, copricapi in lana, tovaglie, cuscini. Li ritrovi a gennaio in mercati rionali a rivendere il materiale in eccesso a prezzi vantaggiosi.
I badanti: sono al seguito delle consorti e ne curano l'attività dilapidante. Non oppongono resistenza a nulla, non partecipano al rito caro agli dei del consumo. Li noti per due caratteristiche: verso metà novembre fanno recitare delle novene in cui chiedono la grazia di contrarre un'influenza da record che inizi il 15 dicembre e terminante il 24 alle 20:05. L'altra evidenziazione è nella parlata, tipica di una badante rumena alle prime armi: qualsiasi oggetto da regalare che gli venga sottoposto al giudizio, viene da loro evaso con un "si" secco ed ammirato per approvazione, anche se si trattasse di un'alce viola in peluche del peso di 40 kg, scatenante conati tra tutti gli astanti. Sono famosi per urlare a 90 decibel un "NOOO?!" clamoroso allorquando la moglie blatera la famosa frase "usciamo per andare in centro a comprare i regalini di natale?"
I metodici: sono la categoria più reietta. Acquistano sempre le stesse cianfrusaglie da regalare a parenti oramai scocciati e maledicenti, che hanno in cantina decine di slitte con renne fluorescenti che si muovono a ritmo di musica natalizia e che non riescono a rivendere neppure su Ebay né a smaltire da rigattieri, per il sospetto che si tratti di scarti nucleari. I metodici vengono maledetti, mediante riunioni segrete, da vittime delle loro scriteriate regalie ed associatisi in gruppi anonimi di rivalsa.
I finti ebeti: giocano di astuzia per la loro innata avarizia e si presentano il 25 in tuta da lavoro, cadendo dalle nuvole con recita hollywoodiana allorché qualcuno fa notar loro che quel giorno parrebbe essere Natale. Scusandosi per l'errore, scartano però con avidità i doni ricevuti e non contraccambiati.
I tradizionalisti: partono l'8 dicembre ad ingolfare cellulari e vie di passeggio, dispensando auguri a chiunque li guardi anche di sfuggita. Porgono frasi pre-deglutite, sempre identiche, sfoderando sorrisi a 50 denti. In genere hanno la mano sudata ed un alito pesante per via del fatto che si sottopongono a stress imponenti, salutando ed abbracciando anche i manichini esposti nelle boutique.
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