mercoledì 2 dicembre 2015

Che poi...


... è un refrain che si ripete nel tempo!  
Eh si, dunque ci siamo anzi, ci risiamo! 
Non è il calendario che detta il tempo, né il meteo! 
Sta arrivando Natale? Certo! Chi ce lo dice? 
Basta andare per strada, nei mega centri commerciali, nelle vie illuminate, negli ascensori dove tipi alla "Buster Keaton" tutto l'anno, ora sono rinvigoriti e smaglianti tanto che durante la salita ti inducono a dire le famose frasi di questo tempo: "Auguri se non ci vediamo!" 
Tutti buoni, tutti rinvigoriti, tutti renne in procinto di volare verso le Feste uniche, i veri momenti allegri annuali! 
Già! 
Ci sono due categorie di pensiero in merito: quelli che odiano il periodo e quelli che lo adorano. 
I primi li vedi uscire con sguardo perso, timorosi di affrontare saluti canonici, temprati e saggiati al crogiolo dell'ovvietà. Hanno difficoltà ad alzare lo sguardo, negletti nella risposta "Altrettanto a te e famiglia!" insensibili ad ogni occasione proposta, con sfondo commerciale. 
Zie anonime, parenti tralasciati per undici mesi, cugini creduti partiti per nuovi sistemi solari, nonni che si pensavano già in casa di riposo! Ecco i destinatari dei pensierini, dei messaggi, delle visite più ostili di quelle ipotetiche ad Hannibal. 
Si muove il mondo degli affetti tralasciati, delle figure che sai esistere ma non per te. 
Tutto è in procinto di ritornare, di ri-esistere. Basta un pensierino per comunicar loro che in fondo si vive sullo stesso pianeta. 
Ed i temerari che vivono l'attesa spasmodicamente? 
Li vedi entrare dentro a caverne dell'Ovvietà, comprando ciarpame già inutile, destinandolo poi ad attori consumati che recitano la parte del meravigliato nell'attimo in cui, scartando il presente, prorompono in ringraziamenti al meglio di un melodrammatico consumato da repliche decennali!
E poi il mondo della messaggistica: ecco in rampa di lancio miliardi di sms, "whatsappanti" con alberi formati da parole, amore e auguri usati a palate, frasi tanto dolci da alzare glicemia del tipo 

"Non è Natale se non ami coloro che ti vogliono bene!"

"Sentirti vicino in questa dolce attesa, riempie il mio cuore di strenne e luci miracolose, tanto da assaporare momenti dolci e sereni che ti auguro con tutto il mio cuore!"

"Serenità, felicità, gioia sono le parole che ti invio sperando che tu veda nell'anno che verrà, un periodo di pace per tutto il mondo!"

Ahhh! Quanti poeti, scribani, son pronti, scalpitando, ad inondarci l'aria con mistiche perle di saggezza annuale! 
Sono gli stessi che quando li rivedrai a febbraio, ti considereranno come Formigoni tiene a cuore l'essenza del cattolicesimo. 
Ma il tempo è questo! 
Sentirsi più buoni presuppone sforzo o conversione? 
Effimera chimera o miglioramento nel tempo?
I buoni sono epuloni che con senso di colpa per quanto accalappiato tendono a scaricarsi le colpe nella paccottiglia o coloro che respirano aria consueta, ridendo del buonismo imperante?
Che poi... è un refrain che si ripete nel tempo!  

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