venerdì 4 luglio 2014

Telemaco?


Assieme alla mia ignoranza crassa quanto l'adipe che coabita in me, sono andato a rileggermi la storia di Telemaco, tirato in ballo dal Grullo a Bruxelles nel corso del discorso fiera rionale, con tanto di palle, sbroccate e panzane, tenuto in occasione dell'inizio della guida italica dell'Europa.
Ed ho trovato degli spunti che spiegano in parte il persistere della sintonia amorevole che corre tra il Fiorentino ed il Pregiudicato Bitumato (a proposito! Oggi è a Cesano Boscone!)

Telemaco nacque secondo una versione, il giorno in cui il padre Ulisse partì assieme ad altri compagni per andare in guerra, praticamente il gruppo andò a Troia. 
E questo senza dubbio è il primo simbolismo che accosta il Faraone di Rignano sull'Arno al più grande consumatore, produttore, induttore di troie che il nostro paese abbia mai conosciuto; un Tappetto dedito alla mercificazione della donna, alla sua riduzione allo stato brado, alla mancanza di rispetto verso Colei che per sbarcare il lunario è stata indotta ad entrare nel mefitico harem arcoriano, dai tempi del Drive-in.

Telemaco durante il viaggio che lo porterà alla morte, incontra ... le Sirene ammaliatrici!
Che dire? Non esiste nessuno su questa terra che sia stato più ammaliatore del Nefasto Condannato!
Ha stordito una nazione intera per un ventennio, raccontando palle colossali, ingannando pensanti e non, ridicolizzando una civiltà, un popolo che prima del suo avvento era abbastanza considerato, mentre ora raccoglie noccioline e pistacchi lanciati per pietà da indispettite nazioni, di gran lunga avanti a noi in tutto. 
La Sirena Galeotta canta ancora per i suoi interessi e colui che sembra Vispo, Bello e Scaltro, casca ai suoi piedi, incontrandolo, facendoci accordi, riabilitandolo sul piano morale, costituzionale fino a trasformarlo in Padre della Patria permettendogli altresì di toccare, cambiare le regole del gioco, come se a Monopoli chi costruisse alberghi sulla stazione nord, venisse incaricato di gestire la cassa e le Probabilità. 

Ed infine il nome: Telemaco, Tele maco.
Da Tele si forma con .. Visione, il mezzo per cui e con cui il Ribaldo ha costruito la propria fortuna, l'impero del male che ha obnubilato milioni di menti, spento desideri di democrazia, annientato propositi e speranze di giovani ridotti a svendere l'anima per entrare al Billionaire o nei Casini Romani, sdoganati da una Chiesa Romana, per fortuna trasformata dall'Argentino, che per lustri dietro a quei cazzo di principi non negoziabili, ha appoggiato il Nano Malato di Sesso ricevendone in cambio mammona e bisso. 
In conclusione (si vede che sono in treno, vero?) caro Grullo che hai tirato fuori la Generazione Telemaco: stai attento a quello che va a Troie, canta meglio di una sirena e in ogni istante è pronto a farti il pelo per i suoi porci comodi.
Altro che Telemaco! 
Piacendo pure a Pier Silvio ed al suo gel, temiamo e rischiamo di sopportare per altri vent'anni il ritorno dell'Incantatore, questa volta in format fiorentino! Un sequel, nefasto e finale!
Ma noi che non ci siamo mai stati, noi non ci saremo! No, no, noi non ci saremo!

Nessun commento:

Posta un commento