Balle più belle delle loro
DI MICHELE SERRA
Ho un dubbio “contronatura”, nel senso che fa a botte con le mie radici culturali e politiche. Il dubbio è questo: forse alle balle bisognerebbe rispondere con balle migliori. Più seducenti, meglio confezionate. Balle democratiche, balle civili, balle umanistiche.
Dico questo perché di fronte a Trump, a Musk, alla loro produzione violenta e delirante di parole e immagini (vedi il video “golden Gaza”) che a tutto fanno pensare, tranne alla civiltà umana così come avevamo pensato che fosse nei precedenti tre o quattro millenni; di fronte a quella che il mediologo Janwei Xun definisce “ipnocrazia”; non vale richiamare alla realtà, alla verità, alla ragione.
È fiato sprecato. Non si affronta un pazzo megalomane, per giunta pieno di miliardi e con l’atomica in tasca, contrapponendogli buon senso e buoni propositi. No, forse funziona meglio spararle più grosse.
Ci sarà pure modo di rubare al nemico una IA, anche di seconda mano, e per esempio produrre un video nel quale i bambini palestinesi cucinano allo spiedo Elon Musk, con le banconote fritte di contorno. O nel quale Putin dichiara di ritirarsi dall’Ucraina e il patriarca Cirillo annuncia di voler partecipare al gay pride, forte del suo costume così sfarzoso che non sfigurerebbe al Carnevale di Rio. Video falsi nei quali Hamas chiede scusa ai palestinesi, Netanyahu agli israeliani, i trapper leggono Seneca vestiti in modo modesto, Salvini dice una cosa gentile e il giorno dopo anche una intelligente, gli ayatollah elogiano il panteismo e rivalutano Zoroastro, nei talkshow si parla a bassa voce e si ascoltano gli altri, Milei restituisce la motosega al negozio dove l’ha rubata. Non sarebbe bellissimo?
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