Pur se malandata questa democrazia che ci siamo conquistati, rimane l'unica forma accettabile per gestire una nazione. Di conseguenza è utile e doveroso che tutti, quasi tutti, possano esprimere le proprie idee. Ma l'eccesso, come in ogni evento della natura umana, può portare al risultato opposto, ad esempio democratizzare un pensiero di fondo che necessariamente andrebbe altresì combattuto.
E' per questo che sono contrario allo smisurato abbraccio, sinonimo di accettazione, di corsa alla normalizzazione avvenuto alla festa di Sora Cicoria chiamata Atreju dove, da ronf ronf Letta sino ad arrivare a Giuseppe Conte, si è assistito ad un sdoganamento in piena regola di tutto quell'universo odorante ancora di nostalgia. Rispondere ad un invito è sacrosanto, ci mancherebbe! Non esprimere dubbi in materia ad esempio di rinuncia al fascismo, è un'imbarazzante mancanza di rispetto verso chi il fascismo l'ha subito, sofferto e combattuto.
Letta che ad Atreju parla di Quirinale, riproponendo l'oramai obsoleto motivetto della scelta il più possibilmente universale di colui che ci rappresenterà per il prossimo settennato, è uno scansar il problema di fondo, per la gioia nostalgica. Conte che azzeccagarbugliamente svia il dubbio politico più spinoso ed antico, è triste, commiserevole, e terribilmente d'aiuto a chi tenta di "scordare il passato" per sedersi su una tolda di comando oramai disadorna di decenza e rispetto costituzionale.
Di sicuro a casa degli altri ci si cerca sempre di andare in decoro di facciata e d'intenti; chiedere però al padrone di casa come mai manchi ancora un fermo, preciso, granitico distanziamento dai fatti venuti a galla nell'inchiesta milanese di Fanpage attorno all'ingrovigliamento di nefasti ideali vicini alle ideologie nazifasciste, è sostanzialmente altro.
Già troppo abbiamo accettato dentro un'apparente normalità, fasulla, destabilizzante, infangante la democrazia, situazioni illogiche agli antipodi con quella cultura liberale tipica di ogni democrazia - basti pensare alla famigerata Era del Puttanesimo, i cui strascichi ancor oggi fanno tremare le fondamenta dello stato, vedasi l'oramai narcotizzato conflitto d'interessi, il fatto che il maggior pretendete a succedere all'attuale presidente Mattarella abbia pagato per molti anni tangenti alla mafia siciliana - per non comprendere come sia troppo pericoloso annacquare il concetto che il fascismo fu la più tragica esperienza liberticida mai vissuta su queste lande e che il suo ideatore non solo non fece cose buone, ma fu essenzialemnte un bastardo assassino senza limiti né vergogna.
Di conseguenza, almeno per una volta, avrei mandato a dar via le ciap sia a quell'odiosissimo "politicamente corretto", che al brodino di ovvietà profusi ad Atreju, organizzato da chi, pur dichiarandosi italiana - cristiana - mamma, olezza ancora inconfondibilmente di odio, razzismo e, soprattutto, del "nero perdi sempre".
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