Posso dirlo? Posso dire che a me dello sviluppo del porto commerciale nel Golfo dei Poeti non me ne importa una benamata minchia? Che navi di questa bruttezza sono uno schiaffo alla meraviglia della natura, che dragaggi, ampliamenti di banchine per avere più containers, più camion, più merda da respirare non valgono l’esigua occupazione portuale, inversamente proporzionale con lo smodato arricchimento di Tarros e Company, veri padroni di queste terre; che la corsa a battere il record di container movimentati l’anno precedente non mi appassiona per niente e ogni volta che vedo la piana di S.Stefano ridotta ad un ammasso di ferraglia sempre più alta, mi prende un groppo al cuore e devo necessariamente mandare a fare in culo tutti coloro che in tanti decenni hanno attentato alla bellezza naturale immensa toccataci in sorte e che per mano di incapaci, da Domenico Chiodo in giù, siamo riusciti a martoriare al punto da trasformarla in un’accozzaglia insalubre di contenitori, di ferraglia navale arricchenti pochi, per il disagio di molti?
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