lunedì 5 febbraio 2018

Dura, durissima!



Eccomi qui, novello Alexander, sottoposto alla cura Ludovico Van di quest'epoca, durante la quale sono obbligato, dalla mia coscienza, ad assistere agli inverecondi spettacoli di propaganda elettorale. E' prova durissima, stravolgente; la nausea aumenta di giorno in giorno: vomitevoli personaggetti (cit.) che, contando sull'amnesia tipica degli allocchi fondanti la nazione Alloccalia, sono ripartiti promettendo sole, luna e stelle e, come degli incalliti attorucoli di periferia, recitanti parti di estranei calati da chissà quale pianeta, promettenti soluzioni mai applicate durante i lunghi anni in cui erano al potere. 
Ma come è possibile che si arrivi a pagare il 40% di tasse? E' inaudito! E chi cazzo c'era ad imporle in tempi non troppo lontani? Loro! Loro! 
Sono smaniosi di riagguantare uno scranno, questi balordi, perché fuori da quel mondo dorato, non contando più nulla, hanno il terrore di vivere, visto che si sono appoggiati da sempre a quella casta inamovibile che non conosce soste, dignità, moralità di alcun genere. 
Guardateli, abbiate il coraggio anche voi di rimirarli in ogni dove mediatico; sono dappertutto, fingono di essere sereni, ci sorridono, mantengono la calma, pontificando, arrivando addirittura ad insegnarci norme economiche, straparlando; s'infervorano denunciando situazioni obbrobriose di molti di noi. Hanno la soluzione in tasca, ci rassicurano! Ed invece sono sempre loro, sempre loro, i mutanti malvagi ed dannatamente onnivori. Cercano consenso pur avendo oramai smobilitato coscienze nobili, allontanato i puri di cuore da quel circo che è la loro casa. Si sono premuniti di fare una legge elettorale capestro, dove tutto sarà deciso senza che a noi poveri elettori venga concessa la possibilità di non eleggere i maggiormente briganti tra di loro. Voteremo un nome, un simbolo ed automaticamente il nostro voto andrà ad ossigenare nel proporzionale, a nostra insaputa, nomi vergognosi che solo a pronunciarli fanno esplodere dermatiti importanti. 
Sanno fondamentalmente con chi hanno a che fare: con degli allocchi, tra i primi anche lo scrivente. Ci prendono per il culo sbeffeggiandoci, prendendoci in giro con l'evoluzioni linguistiche sfornanti teorie alla cazzo&campana. 
Sono certo che tra loro rideranno, si sbellicheranno al solo pensiero che per l'ennesima volta li ascolteremo nelle loro nenie senza umanità, infarcite da promesse da marinai incalliti, preparate durante le cene carbonare, durante le quali gli specialisti del settore, quelli che riescono a farci acquistare l'inutile in un megastore, propongono loro tematiche che ancora, inspiegabilmente, fanno presa sul popolino, che siamo noi. 
No, non riesco più ad ascoltarli! Come Alexander sono accerchiato dai conati di vomito, di nausea. 
E' quello che desiderano, che sognano: il distaccamento generale di chi s'interessa ancora delle loro gesta, che solo la storia, tra non molto, giudicherà impietosamente.      

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