mercoledì 9 agosto 2017

Una foto, un'era eterna



Guardate questa foto, guardate quel signore forse cinese, forse alieno, abbracciato alla signora di turno. Foto scattate nella famosissima Spa di Henri Chenot a Merano, al termine del periodo di ricostruzione dell'oramai ottantunenne miliardario vorace, incontrastato imperatore dell'era del Puttanesimo.
Senza capelli posticci, con gli occhi oramai fessure inespressive, tirato a lucido così tanto che, pare, quando sorride leggermente gli si alzano le braccia, questo ectoplasma con sembianze simil umane è pronto al ritorno, l'ennesimo di una serie eterna ed infinita, per riconquistare il suo regno composto, in prevalenza, da coglioni. 
Si è rimesso in sesto, tornerà frizzante, goliardico, simpatico, caritatevole, promettendo la luna e le altre baggianate già proposte dal nipotino toscano, scialbo e cultore della fregnaccia. 
Lo riavremo, scusate il francesismo, nuovamente tra i coglioni, indomabile, avido di succhiarci nuove risorse per risollevare i forzieri di famiglia che, se pur traboccanti, devono ulteriormente essere rinvigoriti per l'arsura tipica di quel ceppo dedito al rimbambimento di masse per i porci comodi. 
Entrano in ballo filosofici argomenti in merito: la ricerca della giovinezza perpetua, la generale sensazione che come lui non c'è e mai ci sarà nessuno, la lotta contro il ciclo naturale dell'esistenza che parrebbe essere stravinto, la rincorsa continua ad artifici che mascherino l'essenza del vecchietto che, in un paese normale, sarebbe non solo dimenticato, ma pure in galera o in qualche ospizio controllato dalle forze dell'ordine.
Qui da noi non è così! Nessuno negli anni scorsi e neppure oggi è mai riuscito a porre un freno a questo paladino dell'antidemocrazia, al pioniere delle leggi personali votate dal plotone di adepti da noi pagati profumatamente. E che dire delle sue televisioni commerciali, il fulcro della sua potenza, mai messe in discussione, mai rese libere ai suoi voleri? 
Vogliamo parlare del cofondatore del partito azienda e suo fratellastro, Marcello Dell'Utri, attualmente in galera per concorso esterno di stampo mafioso? 
Ma lui, ringiovanito, ringalluzzito torna tra noi, per raccontarci, da menestrello qual è, le fiabe che ci coccolano alla sera mentre, invasi da bollette e da tasse da sanare, ci addormentiamo e ci addormenteremo sapendo che in fondo lui ci accudisce, accarezzandoci la cervice, ci fa sognare un mondo migliore ma ancora tanto lontano, ci sfama con i suoi programmi tanto insulsi e degenerativi da creare schiere di giovani senza orizzonti, senza mete, senza prospettive ma invaghiti delle due tette ballonzolanti che quasi fuoriescono dal video, o dai litigi tra puttanoni e reucci di bellezza, o sfide in isole lontane spegnenti neuroni e beltà, isolanti menti e cuori per ripararli da tentativi di rivincita morale mai accaduti nel passato ventennio.
Benvenuto di nuovo sire! Siamo fieri di vederla giovane e rampante, per un nuovo momento sinergico per una ripartenza, al solito, solo sulla carta e nelle lavagne del fido Vespa! 
Siamo certi che saranno momenti meravigliosi, nei quali assisteremo a sceneggiate di disfida totale con l'Ebetino Sorridente, in realtà figlioccio fraterno con cui costruire un nuovo quinquennio di baggianate, prese per il culo, affarismi, corruttela e soprattutto lucrosi progetti per fini propri. 
Bentornato maestà!  

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