domenica 16/10/2016
Autostrade, quanto vale la forza di lobbying
di Stefano Feltri
Ci sono dettagli che aiutano a capire l’Italia più di ogni rapporto Censis e statistica dell’Istat. Come questo: domani l’associazione per la difesa dei consumatori Codacons consegnerà a Giovanni Castellucci il premio “Amico del consumatore 2016”.
Non è un caso di omonimia, si tratta proprio dell’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia insignito del riconoscimento per “gli sforzi che l’azienda ha messo in campo nell’ultimo anno per promuovere il rispetto delle regole sulle strade italiane, allo scopo di incrementare la sicurezza stradale e ridurre il numero di incidenti, morti e feriti sulle nostre arterie”.
Si tratta dello stesso Castellucci che è sotto processo ad Avellino per omicidio colposo plurimo, accusato dai pm di essere tra i responsabili della più grave strage stradale della storia d’Italia, 40 morti nel 2013. Morti che potevano essere evitate se Autostrade per l’Italia avesse sostituito i guardrail, sostiene la Procura. Negli stessi anni in cui Castellucci risparmiava sulla manutenzione, dal 2008 al 2015, la società controllata dalla famiglia Benetton ha accumulato 6,3 miliardi di profitti, in buona parte grazie a rincari delle tariffe che in teoria, ma solo in teoria, dovevano essere motivati da investimenti (anche per la sicurezza).
A fine settembre, soltanto il Fatto ha dato notizia del processo di Avellino e nessun altro giornale ha ripreso i nostri articoli. Molte delle famiglie delle vittime si sono ritirate dal processo, accettando i risarcimenti di Autostrade. Che ora viene pure premiata perché attenta alla sicurezza stradale.
Su Avvenire si può leggere un interessante articolo sulla necessità di imporre limiti e trasparenza alle lobby, introducendo registri sulla loro attività e gli incontri ai ministeri perché la troppa opacità allontana i cittadini dalle istituzioni. Lo firma Francesco Delzio. Cioè il direttore relazioni esterne, affari istituzionali e marketing di Autostrade per l’Italia.
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