mercoledì 4 gennaio 2023

Wilma!

 

Wilma! La clava!
di Marco Travaglio
Il 2023 è cominciato come meglio non si poteva, almeno per i cultori dell’età della pietra. Mentre il governo legalizza l’evasione fiscale, dà una mano a corrotti e corruttori a spese dei poveri, dei disoccupati e dei migranti, e criminalizza i ragazzi che vanno ai rave party o protestano per l’ambiente spruzzando vernice lavabile su Palazzo Madama, la cosiddetta informazione riesce a fare di tutto fuorché informare. I giornali montano una polemica al giorno su un leader incensurato perché indossa la giacca con pochette, ma anche perché indossa il dolcevita, perché visita i poveri e i disoccupati, ma anche perché passa il Capodanno a Cortina in un bell’hotel, senza spiegare mai di che cazzo stanno parlando. A meno che non ritengano che possano difendere i poveri solo i parlamentari poveri: nel qual caso, siccome i parlamentari guadagnano almeno 15mila euro netti al mese, tutti dovrebbero difendere i ricchi. Il Tg1, primo telegiornale del cosiddetto “servizio pubblico”, decide di non mostrare la protesta dei giovani ambientalisti a Palazzo Madama e se ne vanta pure: “Come Tg1 abbiamo scelto di non mostrarvi le immagini del loro atto dimostrativo per sottolineare come questo tipo di proteste non possa essere accettabile. Proteste che dai quadri nei musei si spostano a uno dei luoghi simbolo delle istituzioni”.
Fermo restando che questi atti dimostrativi di Ultima Generazione sono, a nostro avviso, sacrosante nel merito ma controproducenti nel metodo, gradiremmo sapere dai “colleghi” pagati con i soldi del canone in quale scuola di giornalismo abbiano imparato che le notizie “non accettabili” non si danno. E chi stabilisce quali sono accettabili e quali no? E se, puta caso, qualcuno protestasse con raffiche di mitra o a suon di molotov o di tritolo, il Tg1 darebbe la notizia della strage, o nasconderebbe anche quella in quanto “non accettabile”? O una sparatoria o un attentato è più accettabile di due spruzzi di vernice arancione? A noi, più che l’atto in sé, ha colpito la facilità con cui quei ragazzi inermi hanno potuto metterlo a segno al Senato. E pensiamo che sia una fortuna che fossero armati solo di bombolette spray, visto che a presidiare la sede della seconda istituzione dello Stato ci sono due soli carabinieri al portone, più altri due nella garitta di fronte col divieto di muoversi di lì qualunque cosa accada (possono sparare, ma non uscire). È questa la notizia “inaccettabile” della vicenda, più delle chiazze di vernice e degli strilli dei forcaioli strabici al governo, che condonano gli evasori e invocano la galera (possibilmente a vita) per i giovani attivisti. Ma per dare le notizie servirebbe un notiziario e al Tg1 non sanno neanche cosa sia.

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