Il mondo del Pallone sta quindi avviandosi sempre più a lasciare quella zona del fallibile, motore da sempre per i lunedì di una volta, ora annacquati anch'essi dagli orari ad minchiam imposti dalle tv, incentrati sugli sfottò sani e ridanciani poggianti sul dubbio, sugli interventi da magia nera dall'alto, come non ricordare Moggi al proposito, carburante per evitare di portarsi al bar gomitoli di lana e ferri per ingannare il tempo.
Il Calcio è bello solo perché permette, o meglio permetteva, di discutere appassionatamente e satiricamente attorno al nulla, estraniandosi dai problemi attanaglianti il quotidiano.
Con l'avvento della tecnologia mirante a spazzare il dubbio di un fuorigioco non fischiato, ci si avvierà verso una rigidità di sentenze inappellabili dilaniante sfottò e iperboli goderecce, quel "lo ha detto la tv" spazzante faraoniche arrampicate sugli specchi che tanto aiutavano a deglutir brioche diversamente fragranti e caffè dal retrogusto tristemente salato.
Già rintronati dalla caccia all'orario spalmato in ogni angolo del giorno, frastornati da scelte maestosamente idiote come la blatteriana imposizione di disputare un mondiale a natale nel deserto dei riccastri con stadi refrigerati e insanguinati da circa settemila morti di schiavi, i calciofili sani e contrari ad ogni tipo di violenza subiranno dunque anche la sciagura dell'arida inappellabilità del riscontro agevolato dal chip nel pallone, viatico per sfanculare ogni cosa, compreso Blatter, avviandosi a rispolverar l'antico, il famigerato gol di Turone, quello di Muntari con Stevie Wonder come guardialinee, i misfatti sabaudi, le ripicche morattiane, l'eta dell'oro del guappo, insomma: la ricerca della sana caciara d'un tempo.
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