sabato 17 luglio 2021

Raccontino

 Indifferente all'aria gelida, in quel tardo autunno del 2024, la notizia sparata dalla radio, che lasciava accesa più per compagnia che per interesse, impercettibilmente gli arrivò alle coclee, senza fermarsi in cervice: "si è avuta ora notizia che nel mondo almeno un milione di persone, pare, abbia subito una metamorfosi facciale. Dalle prime informazioni ricevute, sembra che tutte abbiano fatto il doppio vaccino.”

Minchiate, pensò, mentre si preparava la borsa per andare al lavoro. "Guarda che s'inventano per scocciarci ancora! Non gli è bastata la gragnolata di rompimento di palle nel pandemico?"
Uscendo, distrattamente, si mirò allo specchio; quella noncuranza d'un tratto si trasformò in un secchio di acqua gelida sulla schiena: il naso! Gli parve che stesse crescendo, notava un cambiamento facciale come quando, afflitto da ascesso, rimirandoti, non ti riconosci più, per l'eclatante gonfiore cambiante i lineamenti canonici. Lasciò cadere la borsa ed in preda ad un terrore ancestrale accese la tv, che proprio in quel momento affrotanva il tema: "stanno aumentando esponenzialmente i casi di naso allungato a persone già in possesso della doppia vaccinazione anti Covid. L'effetto riscontrato porta a far assomigliare i colpiti alle scimmie nasiche, per meglio dire la Nasalis Iarvatur, che vive nelle foreste tropicali del Borneo."
Afferrò il cellulare, Google lo portò a rimirare la scimmia, cacciò un urlo agghiacciante ed iniziò a tempestare di telefonate il proprio medico, perennemente occupato, probabilmente, con informatori farmaceutici. Il naso intanto stava arrossendo, vistosamente. Uscì sul pianerottolo suonò al vicino, compagno di tante bevute parossistiche il quale, aprendogli la porta, gli mostrò il suo volto, alterato dal grande naso rosso e lungo che svettava nei lineamenti.
"Ah, ah, ah, che naso!!!"
"Ridi, ridi che tra non molto ne avrai uno uguale!"
"Cazzo, lo sapevo che non mi sarei dovuto vaccinare! Queste sono le conseguenze di aver preparato un vaccino in poco tempo! Siamo rovinati!"
"Sempre meglio comunque che essere finiti dentro ad un casco irrorante ossigeno in un reparto alta intensità!"
"Sei sicuro? Come faremo ad uscire con questo naso?"
"Se diventerà comune a milioni di persone, sarà normalità"
"Già la normalità! Tutto deve rientrare nei canoni del normale: pandemia, morti, malati, vaccini, ritorno alla normalità! Ed ora i nasi lunghi, e la ricerca della normalità! Non ne posso più di ricercare il normale. E non voglio che questo naso entri nel pensiero comune! Rivoglio in mio naso!"
"Entra dai che guardiamo il TG! Guarda il giornalista! Anche lui col naso di scimmia! Non è fantastico?"
Stava parlando un luminare otorino, supportato da un famoso dermatologo e da uno dei migliori chirurghi plastici del pianeta, tutti e tre già assomiglianti alle nasiche. Tutti concordavano sul fatto che l'allungamento del naso, che non colpiva il setto, trattandosi solo di escrescenza carnale, in fondo non rappresentava un pericolo per la salute delle persone colpite, bensì un fattore esclusivamente estetico.
Cambiarono canale: stavano intervistando un acclarato primario di otorinolaringoiatria, anch'egli con il naso a scimmia, che invece ipotizzava l'inizio di una metamorfosi della razza umana. Sudando, andarono sulla rete ammiraglia, dove in collegamento con gli States un non meglio precisato esperto, stava discernendo sull'aumento probabile delle qualità olfattive dei colpiti dalla metamorfosi facciale.
Si ricordò del lavoro e subito chiamò in ditta, dicendo che non sarebbe potuto andare perché gli stava crescendo il naso. La collega cercò di tranquillizzarlo “ guarda che qui in ufficio tutti, ad eccezione di Carlo che non si è voluto vaccinare, abbiamo il naso scimmiesco!”
Adducendo anche ad un finto mal di testa, decise che sarebbe rimasto lo stesso a casa, scusandosi per il contrattempo.
Decisero allora di uscire in strada, sfidando il problema estetico. Tutto attorno notarono un pullulare di persone intimidite dal cambiamento, che percependo a mano a mano la comunanza, riprendevano coraggio, alcune erano quasi sorridenti. L’edicolante, il macellaio, il netturbino, il vigile: tutti nasici! Capannelli di persone colloquiavano tra loro, sviscerando il problema, alcuni già erano in possesso di soluzioni trovate fresche fresche sul web, tra cui si stagliavano gli impacchi di fette di zucca triturate e mescolate con semi di garofano, un consiglio appena detto alla tv nel corso di un programma d’intrattenimento, da un ex aviatore in pensione che aveva ricevuto il consiglio da una prozia residente a Giacarta. Videro immediatamente invasati uscire dai supermercati con enormi quantità di zucche, e subitaneamente notarono gli addetti del market esporre cartelli del tipo “Zucche esaurite”
Nel breve tratto di strada che li separava dal bar, vennero avvicinati da un giovane sussurrante loro se volessero acquistare delle ottime zucche appena colte nell’orto di un suo parente, il quale, essendosi già sottoposto agli impacchi, stava notando un certo regredire della protuberanza.
Il bar era stracolmo, qualcuno ancora aveva il naso normale, la stragrande maggioranza no. S’accesero discussioni tra colpiti e non, quest’ultimi sbattuti fuori dal locale, incolpati di aver evitato la vaccinazione. Più avanti notarono delle risse davanti ad un negozio di occhiali, il commesso assalito dagli ultimi acquirenti richiedenti il rimborso.
La programmazione di tutti i canali tv venne stravolta, edizioni straordinarie e talk show ne presero il sopravvento; a posteriori si seppe che i virologi dopo aver lottato strenuamente per mantenere una posizione dominante, iniziarono ad accettare comparsate in programmi zodiacali. Alcuni vip si sottoposero a full immersion sul tema, pur di continuare ad intascare il tanto sospirato gettone di presenza. Nacquero associazioni nappopiattiste, neganti l’allungamento e sfoggianti documenti d’identità taroccati, mostranti già il naso allungato. Un famoso politico ancora in auge, intervistato e circondato da una ventina di telecamere che lo stavano immortalando mentre donava il sangue, dopo aver snocciolato la canonica lista di priorità in una cinquantina di punti, si scagliò contro il governo, di cui il suo partito era perno, reo a suo dire di non aver salvaguardato i tratti somatici tipici di quelle terre sfigurate dall’arrivo massiccio dei migranti, rei di aver inoculato, a suo dire, il cambiamento facciale che a breve, ne è certo, si scoprirà essere frutto di un batterio modificato e pullulante in Africa.
Alla domanda di uno sconsiderato giornalista ancora facente correttamente il proprio mestiere, sul perché egli avesse ancora il naso normale, il politico illustre rispose: “perché non ho fatto ancora il vaccino, che ho in programma la prossima settimana, a Dio piacendo, e a Maria a cui chiedo di assisterci in questa dura prova!” Il successivo snocciolamento del rosario a beneficio delle telecamere, fu interrotto da un enorme frastuono, un indescrivibile rombo assomigliante ad un tuono, dentro il quale molti credettero di udire la frase “Ma va’ a dar via le ciap!”cosa che la “Nuova chiesa autonoma di Pontida dei santi immacolati dell’ultimo giorno successivo al primo della rinascita morale e spirituale detonata dall’arrivo in tolda dell’unico immarcescibile illuminato e figlio di Maria, grazie al fatto che non dice mai una bugia” smentì subitaneamente attraverso l’oramai celebre comunicato trasmesso da quasi tutte le testate giornalistiche:
“Si invitano tutti i fedeli a sospendere le molteplici forme di preghiera quotidiane e ad unirsi alla lotta contro l’ennesima provocazione alimentata dalle menzogne dei soliti noti, i pentastellati-rossi-e-travagliati, che avrebbero sentito all’interno del rombo di stamani la frase “Ma va’ a dar via le ciap!” Oltre a smentire categoricamente tale assalto mediatico, ricordiamo a tutti gli oranti della “Nuova chiesa autonoma di Pontida dei santi immacolati dell’ultimo giorno successivo al primo della rinascita morale e spirituale detonata dall’arrivo in tolda dell’unico immarcescibile illuminato e figlio di Maria, grazie al fatto che non dice mai una bugia” di versare la quota per l’estinzione del debito comune a fronte della scomparsa dei 49 milioni, tra l’altro prorogato al 2123.”
Dopo una manciata di mesi dall’evento ecco comparire le prime pubblicità nasiche: monocoli, occhiali senza archetto, modelle che al grido di “nasico è bello” comparivano su riviste, sui social, per normalizzare il cambiamento facciale della quasi globalità del genere umano.
Coloro che ancora non avevano i tratti modificati furono assaliti dal panico, scegliendo le uniche due strade possibili per abbandonare i lineamenti naturali: l’intervento chirurgico o la doppia vaccinazione lungamente sfanculata in tempi passati.
Dopo un anno dal mutamento per gli irriducibili con i propri nasi ancora all’insù, a patata o alla francese, iniziò un duro periodo di ghettizzazione: gli fu negato l’accesso ai centri commerciali, sui mezzi pubblici, negli stadi, negli hotel. Girovagarono in gruppo per molto tempo nelle città oramai inospitali, mentre sullo sfondo manifesti raffiguranti miss Universo, nasica anch’ella, suggellarono l’entrata nel pensiero comune della suddetta trasformazione epocale, la prima della dozzina ancora diabolicamente occulte, che fosse riuscita ad emergere dal forzato e soporifero substrato di normalità che il granitico sistema simil democratico vigente imponeva, al fine di preservare gli innumerevoli allocchi da scocciature nevrotiche ed irritanti.

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