mercoledì 10 dicembre 2014

Letterina


Caro Babbo Natale,
mi chiamo Sempronio Maria Edoardo Lucillo, soprannominato Caio, ho 7 anni e vado a scuola dalle suore del Superbo Istituto Cattolico di S.Pancrazio dell'Abbondanza, che mio papà ci paga la retta e tutte le volte che ci manda il bonifico urla frasi assurde come "nemmeno da Bulgari pagherei così tanto! Queste sono sanguisughe non suore!"

Sono biondo come tutti i miei compagni e quindi cristiano, come dice suor Favonia.

Mio papà ha una grossa fabbrica e ieri mi ha svelato il tuo vero nome! Ora so chi sei! A cena nella sala rosa ha infatti urlato che Matteo Renzi è il Babbo Natale degli industriali e che il giobat, giobacht, o qualcosa di simile, è un regalo immenso tuo a tutti quelli come mio papà.
Pensa che ha anche svelato chi è la Befana, una certa Camusso... Boh!

Poi mio papà dice che gli operai non si devono lamentare, ma solo lavorare. Siamo andati nel salone azzurro di casa mia e papà ci ha dato un Aifon 6 nuovo a tutti e io il mio vecchio lo regalo ad Orazio, che suo padre è cattivo perché fa l'operaio e non ce lo compra.

Per Natale ti chiedo caro Matteo di portarmi il segreto per farci ridere in casa e poi un esercito vero, senza negri che quelli devono andare a casa loro, per giocare alla guerra in giardino con mio zio che ė cardinale e che gli piace molto.
Ciao Babbo Matteo 

Ps: non venire presto la notte di Natale che spariamo i fuochi e non vorrei ti bruci il sedere!
Tuo Caio

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