Ho visto anche politici felici
di Michele Serra
Bisognerebbe istituire un fondo di solidarietà e di recupero sociale per quegli esponenti politici che una pratica crudele costringe a esibirsi nei tigì Rai per dire ogni sera, se di governo, che il governo ha ragione, e se di opposizione che il governo ha torto. Un siparietto umiliante, mal pensato, mal preparato, mal inquadrato e mal detto, al cui confronto il più improbabile testimonial del peggiore spot pubblicitario sembra George Clooney.
Sono rarissimi i casi nei quali lo spettatore non prova disagio e rincrescimento nel vedere donne e uomini adulti sottoporsi a questa penosa corvé, che ci fa pensare alla politica come a uno dei mestieri più dequalificati del pianeta. Uno di questi casi, che riapre il cuore alla speranza, è il senatore di Fratelli d’Italia Raffaele Speranzon (nomen omen), ormai nel cast fisso dei tigì del sedicente servizio pubblico. Speranzon, unico nel mucchio, appare sinceramente felice di dire “il governo ha sempre ragione”. Lo fa con esuberanza sorgiva, accompagnando la sua frasetta con brevi gesti delle mani che ne confermano la giustezza (anche le mani di Speranzon sono governative) e si capisce già al primo sguardo che è al riparo da qualunque sospetto tipo: “Non starò dicendo una frescaccia?”. Oppure: “Ma non era meglio se me ne stavo a casa a mettere in ordine le cravatte?”.
Certo l’aspetto lo assiste: Speranzon è un bel signore sorridente e dalla voce tonante, alla quale il forte accento veneto aggiunge quel quid esotico che la Rai concede, per contrasto, a chiunque non parli come un figurante del Rugantino. Non sappiamo se lo sia davvero, ma nei tigì sembra felice, sicuro di vivere in un magnifico Paese ottimamente governato. Pur non essendo partecipi della sua contentezza, lo ringraziamo per l’impegno.
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