E dunque siamo, con tutti i distinguo del caso, arrivati al "e i suoi non lo riconobbero."
L'ideatore, il folle pensatore, colui che travolse, o meglio cercò di travolgere il sistema, è arrivato ai saluti finali, a causa degli ultimi tempi anonimi, stucchevoli, remunerati senza scopo.
Il Movimento, o quel che resta di esso, ha deciso per l'addio al suo fondatore, dimenticandosi, ma questo lo vedremo nel tempo, che ciò che fu non ritornerà mai più: l'epoca del Vaffa è irripetibile, lo sedersi al desco comune pericolosamente livellante.
Ciò che è divenuto il Movimento dovrà mantenere una linea chiara, precisa sulla buona politica; intrigarsi troppo pidinamente equivarrebbe ad evaporare.
Servono nomi certi, preparati ed indefessi; idee chiare, zero fraintendimenti, no totale a guerre ed armamenti.
Altrimenti sarà sera e notte fonda. Per la gioia di molti che, guardando improvvide, per loro, decisioni dal basso, non si capacitano ancora che possa esistere una realtà ove il professionismo del politichese non esista. E per questo continuano a sbroccare, mentre i Lupi, i Casini, i Salvini proseguono nella loro missione devastatrice del sistema, tra agii e prebende.
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