Un solo peso una sola misura
DI MICHELE SERRA
Ogni singola persona che è andata ai funerali di Navalny (emozionanti) ha dimostrato grande forza e grande coraggio. Il mondo è pieno di coraggiosi a costo zero: questi rischiano l’ostracismo e la galera. Leggo con autentica meraviglia opinioni (e ricevo lettere) che contrappongono alla vicenda Navalny questo o quel torto “occidentale” che farebbe da contrappeso. Eh ma anche da noi… Eh ma pure noi… Eh, ma noi con che diritto giudichiamo gli altri… Noi, sia chiaro, siamo pessimi. Dieci, cento volte più inetti e più ipocriti di quanto dovremmo essere. Ma santo cielo, li avete gli occhi per vedere, e il cervello per pensare?
Stiamo parlando della cancellazione fisica del dissenso, della galera e del veleno per gli oppositori. Di ogni pensiero differente reificato in quanto tale. Di giornali e siti chiusi perché non conformi. Di elezioni farsa (come in Iran) nelle quali nessun partito di opposizione ha avuto modo di partecipare alle stesse condizioni del partito al potere. Si è letto addirittura di “offesa ai valori della tradizione” come di un crimine perseguibile: ma io posso scrivere, qui da noi, “che si fotta la tradizione”, e non avrò la polizia politica alla porta.
C’è un solo peso, una sola misura. O l’opposizione è prevista, e sta in Parlamento, e ha giornali e reti televisive nelle quali dire la sua; oppure no. O c’è la democrazia, che prevede molti punti di vista, o c’è l’autocrazia, che ne prevede uno solo. Lo capirebbe anche un bambino. Andate a dirlo al corteo triste e orgoglioso che accompagnava Navalny, che “anche da noi” ci sono dei problemi di libertà.
Vi risponderanno: guardi, venga a dircelo un’altra volta. Oggi non è il giorno giusto.
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