martedì 18 giugno 2013

Io è un altro



Viene da pensare ad Arthur Rimbaud e al suo "io è un altro". Continua infatti lo stillicidio italico in nome e per causa di un personaggio oramai patetico, crepuscolare, incallito che si prende perennemente gioco di noi e che palesemente ha perso la sua identità, provata dal continuo straparlare.

Il povero Letta va al G8 con i calzoni rattoppati ed incredulo di essere lì pur rappresentando il paese degli sprechi, della corruzione, delle mafie ed appena entrato nell'assise, come un perfetto scolaretto, rassicura gli astanti che il suo paese, che poi è anche il nostro, non sforerà il 3% del deficit. Applausi, pacche sulle spalle, frasi di circostanza, felicitazioni.

Peccato però che "io è un altro" meneghino, puttaniere incallito, trovi il tempo e la platea per dire che in nome della crescita dovremo fregarcene del diktat europeo ed iniziare a spendere un po' di soldi anche se questo comporterebbe uno sforamento sul deficit. 

Apriti cielo! 

ScendiLetta viene accerchiato, tutti gli altri G7 chiedono se è vero questo tradimento europeo, se c'è un disegno per prendere per il culo tutta la comunità.

No! ScendiLetta dichiara che il nostro impegno sarà preciso in materia: non spenderemo più di quello che ci sarà consentito. 

Applausi, Brunetta che invece tenta di consolidare quanto detto dal suo signore,  ma invano. 

Mai saremo partecipi di questo governo, di questa formazione presidenziale a chiaro carattere d'inciucio che prende letteralmente per il culo chi ha creduto nelle campagne politiche che hanno preceduto il voto. 

Il Governo Letta è un modo infame per evitare lo scioglimento e la scomparsa del vecchio, il tentativo di rimanere a galla di un sistema politico insulso, devastante e pericolosamente corrotto. 

Ma va dato a Cesare quel che è di Cesare! Come si fa a tentare di governare, anzi di tirare a campare tra un rinvio e l'altro di tasse che a breve diverranno certe e sicure, vedi IMU, avendo in coalizione un rimbambito che spera sempre nel colpo ad effetto per gridare la sua esistenza ad un popolo che lo ha sopportato per vent'anni, col tentativo di continuare nella sua azione malvagia di fingere di governare un paese intento invece a curare i proprio squallidi interessi?

Già! 

Come si fa se "io è un altro" rimane attaccato con le unghie allo scroto di questa nazione?


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