Un doveroso ringraziamento ed un vero attestato di stima a quelle 2328 persone che, anteponendo ai loro interessi personali la voglia di gridare a tutti la loro integrità di persona che rifiuta i ricatti, hanno votato "NO" al referendum capestro indetto da Marchionne.
Hanno detto NO per comunicarci la loro visione giusta del mondo, che in realtà è all'opposto di come dovrebbe essere.
Una famiglia di mascalzoni che ha in sacco Torino, che succhia nettare e risorse da decenni in per alimentare i loro faraonici possedimenti, nomina amministratore della loro fabbrica un tipo strano, italo canadese, che omettendo la più elementare norma della vendita di auto ossia quella di fare dei modelli belli ed appetibili, si lancia nel confezionare un ricatto ai lavoratori del più grande stabilimento d'Italia: o accettate le restrizioni o vi porto via il lavoro.
E così dopo decenni di lotte per conquistare un fazzoletto di previligi, dopo migliaia di soldi buttati al vento in scioperi, l'operaio è stato messo di fronte al ricatto.
E questi 2328 NO che rappresentano il 46% dei votanti, stanno a significare che, nonostante tutto, la locomotiva di gucciniana memoria, continua a correre e a ricordarci che prima o poi trionferà la giustizia proletaria.
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