Come si può contestare e vedere la pagliuzza nell’occhio del fratello, quando si ha la trave conficcata nel proprio?
Il titolo dell'articolo è proprio il riferimento al vangelo di Luca che parla di questo.
Il Giornale, guidato da Feltri, spara da molti giorni ad altezza uomo verso Fini con la storia della casa di Montecarlo. Ammesso che la storia sia vera e che il presidente Fini abbia compiuto qualcosa che è tipico di tutti i politici attuali, cioè occupare posti di potere per i propri interessi alla faccia del mandato popolare, ammesso questo mi chiedo: come è possibile parlare di raggiri e sconcerie di altri, quando si ha come datore di lavoro il Raggiro per Eccellenza, il Mago del Malaffare, il Signore delle Tangenti, il Maestro dell’Aggiustamento, il Professore del Tornaconto Personale?
Come si può definire "giornalista" chi scrive articoli del tipo “un tale dice di aver visto Fini nel negozio di arredamento, un altro ha seguito l’acquisto dei mobili” ? Come si può chiamare informazione quella che si regge sul “si dice” ?
Dov’ è l’ordine dei giornalisti, che per peso e fermezza è pari a quello dei farmacisti?
Ma in che repubblica delle banane ci costringono a vivere? Mentre ci danno notizie che dovrebbero essere prove certe per l'espulsione dall'Ordine, tutti continuano a stare bravi e silenti!
Quando Bossi dice che lo stato è canaglia, ci dimentichiamo tutti che lui attualmente è lo Stato e nessuno riesce non dico a farglielo capire che sarebbe troppo, ma almeno ad esternarglielo?
Ma torniamo alla pagliuzza e alla trave. Se Fini ha una pagliuzza, nemmeno tanto piccola, deve giustamente pagare e farsi da parte. Fini è intelligente, ma fa parte del Club degli Agiati che risiedono a Montecitorio e che hanno nel loro DNA il pensare molto ai propri interessi. Ma chi attualmente glielo fa notare e per cui invoca le sue dimissioni, fa parte della Losca Associazione che ha un travone allucinante piantato nella cervice, frutto di continuo malaffare, mignotte, servilismi osceni, intrighi, arricchimenti personali, che non viene notato nemmeno dai seguaci di Chi, duemila anni orsono pronunciando quelle parole, forse non immaginava neanche lui che la storia della sua Chiesa sarebbe finita in mano a tali Prìncipi, ossessionati da mammona e dal potere di questo mondo.
Il titolo dell'articolo è proprio il riferimento al vangelo di Luca che parla di questo.
Il Giornale, guidato da Feltri, spara da molti giorni ad altezza uomo verso Fini con la storia della casa di Montecarlo. Ammesso che la storia sia vera e che il presidente Fini abbia compiuto qualcosa che è tipico di tutti i politici attuali, cioè occupare posti di potere per i propri interessi alla faccia del mandato popolare, ammesso questo mi chiedo: come è possibile parlare di raggiri e sconcerie di altri, quando si ha come datore di lavoro il Raggiro per Eccellenza, il Mago del Malaffare, il Signore delle Tangenti, il Maestro dell’Aggiustamento, il Professore del Tornaconto Personale?
Come si può definire "giornalista" chi scrive articoli del tipo “un tale dice di aver visto Fini nel negozio di arredamento, un altro ha seguito l’acquisto dei mobili” ? Come si può chiamare informazione quella che si regge sul “si dice” ?
Dov’ è l’ordine dei giornalisti, che per peso e fermezza è pari a quello dei farmacisti?
Ma in che repubblica delle banane ci costringono a vivere? Mentre ci danno notizie che dovrebbero essere prove certe per l'espulsione dall'Ordine, tutti continuano a stare bravi e silenti!
Quando Bossi dice che lo stato è canaglia, ci dimentichiamo tutti che lui attualmente è lo Stato e nessuno riesce non dico a farglielo capire che sarebbe troppo, ma almeno ad esternarglielo?
Ma torniamo alla pagliuzza e alla trave. Se Fini ha una pagliuzza, nemmeno tanto piccola, deve giustamente pagare e farsi da parte. Fini è intelligente, ma fa parte del Club degli Agiati che risiedono a Montecitorio e che hanno nel loro DNA il pensare molto ai propri interessi. Ma chi attualmente glielo fa notare e per cui invoca le sue dimissioni, fa parte della Losca Associazione che ha un travone allucinante piantato nella cervice, frutto di continuo malaffare, mignotte, servilismi osceni, intrighi, arricchimenti personali, che non viene notato nemmeno dai seguaci di Chi, duemila anni orsono pronunciando quelle parole, forse non immaginava neanche lui che la storia della sua Chiesa sarebbe finita in mano a tali Prìncipi, ossessionati da mammona e dal potere di questo mondo.
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