mercoledì 18 agosto 2010

Cloni a Roma

La morte di Francesco Cossiga, sul quale non mi sento di dire nulla perché quando “la livella” entra in azione non lascia spazio a nessun commento, è stata l’occasione per ascoltare vari commenti sulla figura dell’ex capo di stato deceduto.
Uno di questi mi ha colpito particolarmente, tanto da farmi pensare che non sia stata pronunciata “dall’originale” ma da un suo clone: quella del presidente del Senato Schifani: “Il testamento lasciato dal presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, ai parlamentari, è quello di governare la Repubblica al servizio del popolo, unico sovrano del nostro Stato democratico”
Ora, le cose sono due: o ha parlato un clone o ha recitato tanto per dire qualcosa. Perché Schifani è uomo molto vicino, da sempre, a Colui che non è assolutamente al servizio del popolo e come unico sovrano riconosce se stesso e non gli italiani!
Come non rammentare che, caso unico nella storia repubblicana, quando Schifani fu eletto presidente del Senato e quindi seconda carica dello Stato, lui stesso è andato a far visita al presidente del Consiglio e non viceversa come il protocollo prevede!
Come si possono fare certe affermazioni, quando al contrario si è vissuta e si vive una realtà completamente differente: far parte di una coalizione politica il cui unico fine è l’essere proni ai voleri di chi si crede una divinità e Rimedio assoluto per tutte le necessità!
Se fossi stato presente nel momento in cui Schifani ha fatto questa dichiarazione, mi sarebbe sicuramente venuta in mente una battuta del magico Totò, autore anche dell’appellativo di “livella” a sorella morte: “Governare la Repubblica al servizio del Popolo?!??! Ma mi faccia il piacereee!!!!”

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