lunedì 7 luglio 2025

Testimonianza nel dramma

 

Non sarà altro che una pausa per fare scorte
di KHOLOUD JARADA
Siamo esausti. Abbiamo bisogno di una tregua da questa tortura senza fine.
Vogliamo che questa spirale di morte si fermi, che finisca l’agonia di perdere ogni giorno le persone che amiamo. I nostri corpi reclamano riposo, le nostre anime chiedono tempo per piangere chi non c’è più.
Questa volta sarà diversa dall’ultima tregua, all’inizio dell’anno: allora, anche in mezzo alle rovine, continuavamo a credere di poter ricostruire. Ci aggrappavamo all’idea che vivere qui fosse ancora possibile. Ma poi la guerra è tornata, più feroce che mai, cancellando con metodo tutto ciò che restava della Striscia. E con essa, ogni atomo di quella speranza fragile è stato spazzato via.
Ora, l’idea stessa di una vita qui sembra impossibile. Questo posto non sarà mai veramente sicuro.
Stavolta sappiamo che è solo una pausa, e che probabilmente tra due mesi tutto ricomincerà, con più ferocia di prima. Per questo ci stiamo preparando in modo diverso. Invece di farci illudere dal senso di sicurezza, stiamo pianificando come usare questo tempo per prepararci a ciò che verrà. Cercheremo di recuperare le forze fisiche e mentali, accumulare cibo, gas, prodotti per l’igiene e altri beni essenziali.
Il cessate il fuoco sarà comunque pieno di ansia e terrore per quello che ci aspetta.
È tutt’altro che ideale, ma è disperatamente necessario. La vita qui è diventata insopportabile. L’interapopolazione è ammassata nelle piccole aree occidentali di Gaza City e nella zona centrale: vive in tende sovraffollate vicino al mare, bruciando sotto il sole, con difficoltà per trovare acqua da bere, e alla disperata ricerca di qualcosa da mangiare.
Centinaia di persone vengono uccise o ferite ogni giorno nei punti di distribuzione degli aiuti.
I massacri e le esplosioni non finiscono mai. Il poco cibo che si trova nei mercati è carissimo, inaccessibile per la maggior parte noi, soprattutto con le commissioni sui contanti che superano il 50%.
Non abbiamo più energia per continuare a sopravvivere.
Stiamo perdendo persino l’istinto di sopravvivenza. Ci sentiamo abbandonati e traditi dal mondointero. Il silenzio e la complicità ci stanno uccidendo. Abbiamo perso la capacità di sognare, immaginare, sperare, pianificare, credere. Siamo gusci vuoti.
In questo momento, abbiamo bisogno di una via d’uscita.
Quando sei così esausto, smetti di pensare in grande. Vuoi solo riposare, respirare, mangiare, dormire, abbracciare chi ami, rilassare il corpo, anche solo per un attimo.
Sì, provo un po’ di speranza, ma ho anche paura. Potrebbe davvero essere l’inizio della fine?
Riuscirò finalmente a mangiare il mio piatto preferito con la mia migliore amica in sicurezza? O sto chiedendo troppo? Vedrò mai il mondo al di là di questo posto prima di morire?

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