La realtà è come riusciamo ad immaginarla?
Sconfinando in sciatterie da osteria sono consapevole che a volte manchi qualcosa del precedente fantasticato, ovviamente, semplificando, per un appuntamento che s'avvicina, più o meno importante, sempre la mente apparecchia la tavola, facendomi pregustare quel che verrà.
Una delle migliori progettazioni è quella del benessere, dello star bene, avendo successo. Tutto si concretizza nell'ansia di poter aver denaro capace di sollazzare i tuoi istinti primordiali. Nella società attuale tutto ruota attorno alla propria disponibilità finanziaria. Acchetarsi è virtù di pochi, e sbagliate a pensare in tal senso a monsignori o clero che conta. Chi si compiace del proprio status non è certamente ricco o ricchissimo. Questi energumeni tendono, normalmente, ad introitarne sempre di più. Chi è in pace e placidamente non ha obbiettivi fuori della sua situazione presente, un impiegato ad esempio che s'accontenti della sua barchetta e non smani voluttuosamente alla ricerca dello yacht, è il vero saggio moderno.
Accontentarsi di quello che si ha permette di non perdere ricchezze e vitalità alla ricerca di beni maggiori. E' un segreto di Pulcinella, lo so, ma chiedo: quanti di noi lo realizzano pienamente? Quanta dispersione di energia lasciamo fuoriuscire da noi stessi alla ricerca del ninnolo perduto?
Capisco, comprendo di quanto siamo attanagliati dalla merdosa stampa infoiata che finalizza il successo, le dorate vacanze in siti impenetrabili, per ovvie ragioni di carta di credito, ai più, con lo star bene in felicità. Basta guardare le canagliate che vengono pubblicate dei cosiddetti vip, per rimanere basiti, magari con l'acquolina in bocca: paradisi naturali, che generalmente si riescono a raggiungere grazie ai paradisi fiscali, gli off shore per antonomasia, perché dai, diciamocelo, se non riesci a gabbare il fisco non sei uno che conta, non pensar nemmeno di farne parte.
Ti dibatti ogni mese? Non riesci ad avere un guardaroba infinito? Non vali nulla. Non ti resta che ammirare gli altri, quelli che sono riusciti a farcela. Non hai l'amante? E cosa combini durante l'anno? Ti liofilizzi amaramente, la vita è incolore, insapore, sgualcita. E non mi dire che non ti sei nemmeno tatuato, no! non ci voglio credere! Dimmi la verità! Non hai un polpaccio disegnato con qualche "Che" o una spada, una frase celtica, che anche se non conosci il celtico non fa nulla. Quindi non porti i pantaloni corti per farlo vedere agli altri? Ma come fai a vivere senza nulla di tatuato? E le braccia? Anch'esse intonse, fatte di quel colore carne che obnubila gli sguardi, che non ti fa scegliere le canotte scollate, le mezze maniche tirate su! Ma dai! Ma non riesci a capire di quanto sia cool tutto ciò? Trascorri le tue vacanze lontano dal mondo vero, magari leggendo un libro! Ahahahah! Leggendo un libro. Cose dell'altro mondo, inconcepibili. Non pensi a saltare sul nostro carro, i ninnoli li detesti. Poveri noi, non c'è speranza!
Ma il saggio ride di loro, non irridendoli. Egli sa che la vanità è la scala a chiocciola discendente ed allontanante dalla conoscenza giuggiolante l'Io naturale, quello che non demorde e ancora s'infiamma in un dorato tramonto marino, novità rinnovabile quotidianamente, cammeo per il cuore.
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