giovedì 30 aprile 2015

Dietro una Vittoria




La grande Vittoria del Carpi, promosso in serie A con quattro giornate d'anticipo, offre l'occasione per soffermarci sul pianeta calcio italico.
Al di là del trionfo, applaudito da tutti i vetusti, obsoleti ed inaffidabili comandanti del Pallone, è evidente l'imbarazzo regnante dentro il Palazzo, marcio come i suoi abitanti.
Perché lo sport e soprattutto il calcio è legato oramai indissolubilmente al portafogli delle Tv, in questo caso Sky e il bacino di utenza degli splendidi emiliani irrita non poco la tv commerciale, che preferirebbe altre realtà in gara per la promozione che questa minuscola perla nel ribaldo mondo calcistico! 
Per quanto sopra prevedo la certa, matematica promozione nella serie maggiore del Bologna e per il terzo posto una lotta "guidata" e vinta da chi avrà più ipotetici abbonati.
Carpi in pochi anni è salito dalla serie D alla A. I suoi giocatori vengono pagati tutti insieme con la stessa cifra che agguanta uno dei brocchi a caso impegnato nelle milanesi o in altre squadre famose. Si respira a Carpi l'aria dello sport di un tempo, della sfida onesta, della lotta leale con in alto i valori basilari per una crescita comunitaria e del singolo, colonna portante dello sport pulito. 
Non si vedono né si vedranno a Carpi genitori che lanciano sassi ad un pullman avversario assieme ai propri figli, non si vedono né vedranno pianti e lamenti in campo su falli inesistenti alla "Chiellini", non si passerà giornate intere in combutta per lucrare e travisare le regole. 
Si respira e respirerà aria pulita in quel di Carpi. 
Con tutt'attorno un mondo inquinato, malato e marcio che tenterà di dar poca visibilità alla novità, tentando di eliminarlo subito in nome del dio denaro, padrone della sfera. 

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