giovedì 12 giugno 2025

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Vincere o partecipare
DI MARCO TRAVAGLIO
Per rendere un po’ meno inutili i referendum falliti, il centrosinistra potrebbe usarli per farsi un’idea dei suoi elettori e di quelli che potrebbe strappare alle destre e all’astensione. Basta incrociare i dati dell’Istituto Cattaneo e le cronache dalla California: la rivolta dei migranti contro le espulsioni trumpiane, la repressione militare disposta dal presidente e la reazione dei Dem che governano lo Stato. Trump è una caricatura vivente che può avere persino una sua utilità: è un pantografo che ingigantisce tutto in scala 100 a 1 e fa vedere meglio come si muovono le cosiddette destre sovraniste e populiste, ergo come si dovrebbe combatterle. La California ricca e democratica è come le nostre Ztl: lì i migranti non sono un problema. Ma gli elettori californiani sono un’inezia rispetto all’America profonda degli esclusi, invisibili, insicuri, persino dei migranti di penultima generazione che temono quelli di ultima perché minacciano il poco che si sono conquistati. Trump, in crisi sull’economia, su Musk e sugli esteri, non vedeva l’ora di spostare lo scontro sul terreno della lotta ai clandestini. E i Dem, prevedibili con i loro tic elitari e woke, sono subito caduti nella sua trappola consentendogli di spacciarli come complici dell’“invasione” selvaggia e violenta e di accreditarsi come tutore dell’ordine.
In Italia, alla cittadinanza accelerata agli stranieri, ha detto No il 34,6% dei votanti, quasi tutti di centrosinistra, anche se Pd, Iv, Azione, Avs e +Europa erano per il Sì e solo il M5S lasciava libertà di voto: contrari il 60% dei 5S e il 15-20 dei pidini. Il No, bassissimo nei centri storici delle metropoli (le Ztl), cresce a mano a mano che ci si avvicina a quartieri popolari, periferie e comuni medio-piccoli. Chi fa politica alla De Coubertin, per partecipare senza porsi il problema di vincere, può infischiarsene. Ma chi ripete di voler mandare a casa Meloni & C. dovrebbe occuparsi un po’ più degli elettori e un po’ meno dei campi larghi (difficile spiegare la logica di proporre referendum per fare a pezzi il Jobs Act di Renzi e poi di allearsi con Renzi). Gli elettori, di destra ma pure di centrosinistra, vogliono politiche meno lassiste sull’immigrazione. Quindi, o si rinuncia ai loro voti, o si propone qualcosa di opposto al referendum dei radicali fuori dal mondo. Non si tratta di copiare le ricette delle destre, come i governi di centrosinistra sprovvisti di un’idea propria (l’unica differenza è che, quando Trump respinge i clandestini, si parla di deportazioni e svolta autoritaria; quando lo fanno Obama, Biden, Macron, Starmer, Sánchez e Tusk, si parla di rimpatri). Si tratta di darsi una linea rigorosa e pragmatica e poi spiegarla con parole chiare e comprensibili. Sennò alle prossime elezioni è inutile partecipare.

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