domenica 5 gennaio 2025

Sul centrismo

 

Ecco i feticisti del centro: che fiuto per come va il mondo!
DI DANIELA RANIERI
Siccome l’avventura del “Centro” guidato da Renzi e fino a un certo punto dal sempre promettente Calenda è andata tanto bene, e siccome la Schlein sta dando al Pd una “sterzata” troppo violenta a sinistra, come si vede dalla sua acerrima guerra contro i potenti a favore degli oppressi, dalla sua posizione netta sulla guerra della Nato contro la Russia in Ucraina e dalla sua condanna recisa dello sterminio dei palestinesi per mano del governo israeliano, c’è chi dentro il partito sta pensando di riportare la barra un po’ più verso il suddetto Centro. Questa opposizione centrista interna contro la comandante Schlein non è unica, ma sdoppiata in due: da una parte i cattolici, guidati da Delrio, per dire; dall’altra i riformisti, estremisti di centro liberale provenienti dall’associazione Libertà Eguale, capeggiata dal leader trascina-folle Enrico Morando e vicecapeggiata da Stefano Ceccanti, già senatore del Pd, poi consulente giuridico della Boschi nella fortunatissima riforma cosiddetta costituzionale.
I nostri lettori non faticheranno a riconoscervi le due anime non esattamente di sinistra del Pd: i renziani penitenti, che si vergognano di esserlo (stati), e i renziani vestigiali, praticamente le mine antiuomo posizionate da Renzi prima di sbaraccare al Nazareno. I primi, a occhio un po’ pacifisti, si giocheranno la carta ultraglam di Ruffini, che, essendo stato capo dell’Agenzia delle Entrate sotto il governo Meloni, per i giornali liberali è come se fosse salito in montagna con lo Sten; i secondi, turbo-atlantisti neo-con, si giocheranno l’asso Gentiloni, senza offesa. Tutta gente, comunque, col fiuto per quel che accade nel mondo: in Francia vince Mélenchon, sinistra vera, guadagna seggi Le Pen e perde miseramente il centrista Macron; in Austria vincono i filo-nazisti; in Germania si afferma Afd, destra estrema, che può trovare un freno solo in Sahra Wagenknecht, sinistra radicale, mentre cade il governo centrista di Scholz. Praticamente il Centro espugna il globo terracqueo. Stiamo parlando pur sempre del Pd, un partito fossile di “correnti” che si azzuffano dal 2008 per amministrare il potere; ora i feticisti del Centro, dopo due convegni simultanei il 18 gennaio, uno a Milano e l’altro a Orvieto, potrebbero scindere in tre il partito di centrosinistra, così quando la Meloni coi gerarchetti prenderà il 43% dei voti, tutti i giornali reggi-centro potranno dare la colpa a Conte per non aver voluto fare il campo largo (con dentro Renzi).

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