Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
venerdì 31 maggio 2019
L'evidenza dell'allocchismo
Dai vi prego! Ditemi che non sto uscendo di testa, please! V'accorgete, spero di si, di come sia aumentata spasmodicamente la voglia innata di distoglierci, di obnubilarci mente e cuore?
Sta emergendo tanta di quella aria fritta da riempire un dirigibile! Ditemi che ve ne state accorgendo pure voi! Questo blog vive e vegeta solo per questo scopo: ogni mattina infatti, chissà a causa di che cosa, probabilmente la cena della sera precedente oppure l'ansia personale di non finire dentro la cesta dei creduloni, degli ovini al servizio del potere, ogni mattina dicevo cerco di scrollarmi di dosso e spero di farlo anche a voi, la malsana idea di uniformarmi al pensiero comune, a quello che permette a pochi di continuare a opprimere molti.
Dai ditemi che vi siete accorti dell'innalzamento del pericolo che chiamo "allocchismo"!
Guardate il caso della poveretta Pamela Prati, standoci naturalmente alla larga: imperversa da qualche mese, nei bar è fonte di discussione, ci sono pure commentatori che fingono d'infoiarsi, a pagamento naturalmente, su questa querelle tanto idiota che, se vi fosse un museo delle "scorregge mediatiche", sarebbe posizionata all'ingresso.
Non addentratevi naturalmente dentro i meandri della vicenda! Sorvolate e ammirate il letame lanciato ad arte in aere solo per distogliere le menti dall'essenziale.
Quale essenziale? Il più importante: divenire protagonisti della propria vita senza demandare ad altri il nettare sociale. Chi ci rappresenta infatti dovrebbe essere un tramite, un mezzo e non un protagonista.
State sempre in guardia, diffidate di chiunque tenti di disorientarvi con commedie melodrammatiche "d'ursiane", la peggior specie, quella che invoglia a lacrimare per nulla.
Diffidate gente, diffidate!
Continuerò la lotta e il pungolamento sino a che i polpastrelli me lo consentiranno!
Buona vita, soprattutto, sveglia!
(ps alle votazioni del movimento ho votato no, perdendo. Luigi Di Maio a parer mio si dovrebbe dimettere da capo politico dei 5Stelle. Come Conte. Lo vorrei vedere infatti il Cazzaro senza il bastone pentastellato, a svincolarsi dall'abbraccio del Delinquente affamato!)
Scanzissimo
Fantasmagorica Daniela!
giovedì 30 maggio 2019
Pulizie di primavera
Spregevole
Chiariamo: è morta un adulto e di questo sono avvilito e mi dispiace tanto. Quello che vorrei portare in evidenza è la ricerca del pietismo lacrimevole alla D'Urso per dirci "guardate che esisto ancora!"
Questo è spregevole.
Glacialità
Tentava ma non li trovava!
Si, in effetti lui lo sapeva far bene, anche se non poteva intrattenersi molto con loro, visto che non avevano né la barca, né il podere.
E ha detto tutto!
mercoledì 29 maggio 2019
In effetti
Nel mondo parallelo
C'è mondo irreale, parallelo, di cui conosciamo poco anzi, nulla. E' la Versailles Sabauda, una setta adorante il fascino impagabile del dio Frusciante, una sorta di dipendenza da possedimento quasi impossibile da risanare e che solo "a livella" è in grado di sparigliare.
La parentela di questo giovane adepto, discendente da un nonno tanto avido quanto incensato smisuratamente, è una legione di silenziosi fantasmini, probabilmente in possesso del timbro della specie, la famigerata "evve moscia" doblone d'appartenenza a questa setta dedita all'accaparramento maniacale di ricchezza. Celebri erano le feste del nonno, attorniato da duchi, duca conti, principi, cugini, sorelle, zii, famiglie intere ringrazianti in eterno madre natura la quale, come un'enorme ruota della fortuna, gli confezionò dna similari al fondatore automobilistico, formante una progenie di gaudenti, specializzati nel dolce far niente.
Pare che si siano già divisi in questi ultimi mesi un pochetto più di un miliardo e mezzo di cedole ed ora, grazie all'accordo con Renault, saranno in arrivo altri 2,5 miliardi. Per tutti loro, distanti dalla realtà più che Alpha Centauri, un altro diluvio di moneta, per godere, sfregnacciare alla facciaccia nostra. Non conosciamo il loro volto, non sappiamo nulla dei gusti, delle abitudini, dei pensieri, delle meditazioni, dei progetti, delle aspettative. Gongolano e magari avranno pure il coraggio di criticare quest'onda anomala di malumore, non comprendendo come possano molti vivere con briciole cadute dai loro tavoli di epuloni impenitenti.
Dov'è o Giustizia la tua sede, dove s'evidenziano le tue azioni, e tu Fato o Destino come meglio s'aggrada, perché non intervieni per colmare questi gap destabilizzanti le comuni coscienze?
Non vorrei mai che si pensi all'invidia né al rancore! Niente di tutto questo. Solo un'eclatante difficoltà a condividere terra ed aria assieme a gaglioffi carnevaleschi di cotanta aria fritta. Nulla di più!
Chapeau Dibba! E grazie!
Il Travaglio
mercoledì 29/05/2019
Monumento ai caduti
di Marco Travaglio
Non vorrei che i funerali anticipati dei 5Stelle e i festeggiamenti del Pd per il suo minimo storico e il massimo storico delle destre oscurassero eventi ben più certi e definitivi. Il primo pensiero di cordoglio va a Sandro Gozi da Sogliano al Rubicone (Forlì-Cesena), nostro idolo ex prodiano poi renziano poi gentiloniano, una sorta di eroe dei due mondi, anzi tre, visto che si divide fra l’Italia, la Francia e San Marino (della cui banca è consulente). Siccome in Italia non lo vota nessuno e lo trombano sempre, aveva deciso che la patria non lo merita e si era candidato in Francia, dove invece si sente popolarissimo. Ovviamente nel partito di Emmanuel Macron “La République En Marche”, di cui è un po’ il padre nobile, visto che il presidente francese – come rivelò lui stesso (Gozi, non Macron) aveva consultato proprio lui prima di fondarlo. “Scusa, Sandro, hai niente in contrario se faccio un partito?”. E lui, pancia in dentro e petto in fuori: “Fai pure, Emmanuel! Marchons!”. Di qui l’ideona (“al servizio di una nuova avventura che spero sia replicata altrove”, “una scelta pannelliana”, ma anche “una decisione che viene da lontano”, forse da San Marino) di cedere alle pressioni dell’Eliseo e di “rendermi disponibile” per il partito macroniano, che mai avrebbe osato sperare in un simile apporto di consensi e anche, diciamolo pure, di prestigio. Non capita a tutti il privilegio di avere un Gozi in lista. Uno che promette di “reinventare la politica in Europa” in senso “transnazionale” con la sola forza del pensiero, in qualità di “europeo di cittadinanza italiana” e “figlio rifondatore” dell’Ue dopo i “padri fondatori”, nonché di sbaragliare “l’incompetenza, l’improvvisazione e le fake news dei sovranisti” con le nude mani.
Ora, è con somma costernazione che ci vediamo costretti a comunicare ai milioni di fan transnazionali e intergalattici di Gozi che il loro beniamino è stato trombato anche in Francia: candidato al 22° posto in lista, è arrivato 22°. E indovinate quanti europarlamentari ha eletto la lista? 21. Colpa, ovviamente, degli incompetenti e improvvisati elettori francesi, obnubilati dalle fake news sovraniste che gli hanno remato contro anche Oltralpe. L’unica speranza di essere ripescato è che la Brexit cancelli i neoeletti britannici liberando 5 posti per i macronisti. Ma ci rifiutiamo di credere che un euroarrapato come lui possa mettersi a tifare Brexit per una questione di vile poltrona. Anzi, siamo convinti che, per coerenza, rifiuterebbe sdegnosamente il repechage. A parziale consolazione delle masse goziane in gramaglie, c’è la certezza che il loro e nostro idolo abbia presa bene la trombatura transnazionale.
Un po’ perché è già abituato a quelle nazionali, un po’ perché è un tipo sportivo e decoubertiniano, che già in tempi non sospetti aveva avvertito: “La mia non è una candidatura con scopi elettorali”. Lui infatti si candida alle elezioni non per essere eletto, a scopo ginnico-dietetico: per fare un po’ di moto. Ora però non vorremmo che, non avendo un posto di lavoro neppure in Francia, il governo Macron lo scambiasse per un sans papier e lo rimpatriasse col foglio di via alla frontiera di Ventimiglia o di Bardonecchia, o che la Gendarmerie lo scaricasse nottetempo nei boschi di Claviere con i consueti carichi di clandestini. In ogni caso, gli sia lieve la terra.
Altre luttuose notizie giungono dalla lista +Europa di Emma Bonino che, a giudicare dai titoloni e dagli intervistoni sui giornaloni e dalle masse ritte sulle barricate per salvare i 14 milioni annui di fondi pubblici a Radio Radicale, prometteva sfracelli. Avendo perso le elezioni politiche del 2018 col 2,55% con la soglia di sbarramento al 3, anche grazie al decisivo contributo di Tabacci (un antiabortista con la madrina dell’aborto), +Europa aveva deciso di perdere altri voti alleandosi col fantomatico partito di Federico Pizzarotti “Italia in Comune” (detto familiarmente “il partito dei sindaci” perché, oltre a quello di Parma, vantava pure quello di Cerveteri). E candidando altri noti sfolla-urne come Taradash e Della Vedova, un paio di ex grillini e un esercito di riciclati e voltagabbana, senza contare il tentativo purtroppo abortito (con rispetto parlando) di imbarcare pure Calenda. Insomma, per dirla con la Emma, che siede in Parlamento appena dal 1976, “una sfida liberal contro i sovranisti”, un sostegno agli amici del Pd “per marciare divisi e colpire uniti i populisti”, visto che “una lista unica prenderebbe meno voti”. Invece, divisa, ha preso il 3,09 con la soglia al 4, buttando nell’eurocestino 832.544 voti. Ma anche Bonino &C. fanno sapere che non si candidavano a scopo elettorale, no di certo. L’importante non era vincere, né tantomeno eleggere eurodeputati, ma partecipare. “Ottimo risultato”, commenta il coordinatore nazionale di Italia in Comune Alessio Pascucci. Tanto lui fa il sindaco di Cerveteri, Pizzarotti di Parma e la Bonino la deputata Pd. Dunque, dichiarano entusiasti gli eurotrombati, “l’esperimento è riuscito”. E il paziente è morto.
Sull’altro fronte, sempre a leggere le inchieste, le analisi e i titoli dei giornaloni sull’Italia in preda all’“Onda nera” del rinascente nazifascismo, il redivivo Duce e il risorgente Führer, si paventava un’irresistibile avanzata dell’estrema destra, capitanata da CasaPound-Destre Unite e Forza Nuova, dipinte come padrone incontrastate d’Italia a partire dalle periferie romane. Risultato: CasaPound-Destre Unite raccoglie un formidabile 0,33% e Forza Nuova un ragguardevole 0,15 (ben al di sotto dello 0,23 del Partito Pirata). Neppure sommando i loro voti, le poderose falangi mussoliniane riescono a eguagliare lo 0,6 del Partito Animalista. In attesa della marcia su Roma, ci si contenta della retromarcia.
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La Frana
La regione stimolava, era quasi un fiore all'occhiello per chi credeva nel cambiamento, nella fine dei soprusi, delle angherie, delle contraddizioni; i grandi segretari del partito la coccolavano, la privilegiavano perché se tutto funzionava bene in quelle terre molti, me compreso, avrebbero potuto sognare la sua trasposizione nei palazzi romani.
Venne però un vento di pensiero afflosciante ideali ritenuti incrollabili, una collusione con tutto quello che in Emilia mai si sarebbe potuto concepire: finanza, protezione di interessi, di banche, accordi con l'imprenditoria dedita a non rischiare più nulla affidandosi e giocando con debiti e borsa con avventure piratesche per aumentare vergognosamente guadagni a danno del proletariato. Omuncoli s'aggirarono nelle stanze rosse dei bottoni, decisi a modificare sentieri e confini, in nome di un mescolamento di ideali, di certezze, di obbiettivi che ha portato negli ultimi anni a non vedere più nessuna differenza tra quel partito e l'azienda affaristica camuffata da centro di pensiero comune di un noto delinquente abituale.
Aggiunta a questa scelta vergognosa ecco la nobile idea di accogliere disperati senza però crearvi attorno un progetto valido di ricezione motivata con proposte integrative, e non laido sfruttamento disinteressato.
Accordi idioti con la fucina burocratica sita in Bruxelles tramutarono il nostro paese in un'enorme reception di profughi, una cantina di lamenti senza alcun futuro se non quello di arricchire pochi attraverso la quota pro capite derivante dalla nota becera accoglienza fine a se stessa.
La gente soffrì oltremodo per questa scellerata manovra mai accompagnata da quella progettualità che tanto è servita alla crescita comune anche in nazioni vicine, vedi Germania.
L'Emilia cominciò a screpolarsi, la sua gente da sempre arginante il malaffare fascista si pose delle domande, senza che nessuno, per via dell'arroganza dell'élite spocchiosa nel frattempo andata al comando del partito un tempo fiore all'occhiello di "quella vaga idea di socialismo", si degnasse di rispondere, di porre rimedio all'evidente sconquasso provocato dallo scellerato ebetino con il suo politichese alla cazzo&campana.
Nel frattempo antichi baluardi come l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori caddero, vennero abbattuti dall'arroganza di quel giullare, che aiutò la cosiddetta imprenditoria a trasformare nuovamente i lavoratori in schiavi 2.0 al servizio della causa comune, l'arricchimento di pochi.
Per farla breve e dolorosa: domenica paesi emiliano-romagnoli, orgoglio dell'antifascismo come Vergato, han deciso di mettersi in mano alla destra melliflua comandata attualmente da un Cazzaro Verde, violando l'inviolabile, sfanculando l'impensabile.
Hanno scelto la sponda da sempre combattuta, irrisa, sminuzzata. L'uomo ora al comando, con le sue "f" al posto delle "s" speriamo che centri il problema, il segnale. Prima che sia troppo tardi.
martedì 28 maggio 2019
Problema di fondo
Fakelandia
Pareri
lunedì 27 maggio 2019
E ancora
La forma di elevazione suggerita dagli antichi padri è la migliore: innalzarsi per veder meglio passato e futuro.
E allora, sforzandomi, cerco di portarmi fuori dai liquami, dalla fogna di questo periodo storico per capire, meditare, proporre: che vedo? Vedo un assembramento piuttosto squallido di sotterfugi atti a destabilizzare quello che agli occhi di tutti i liberi pensatori sarebbe dovuto essere un cambiamento epocale, la fine della vecchia politica, che poi di politica non aveva proprio nulla in sé visto che era affarismo, lobbismo condito da una dose massiccia di corruttela.
Uscivamo malconci dal periodo montiano dei sacrifici per tutti, tranne loro, e piombammo nell'Era del Ballismo, una ciurma di incapaci guidati da un Ebetino che promisero la Luna non riuscendo in seguito a garantire che qualche sassolino di dubbia provenienza.
Venne allora un ideale di totale rinnovamento, sfanculante macigni in apparenza inamovibili. Quel movimento che riuscì a divenire il primo partito d'Italia si espose ai fuochi incrociati di chi, professionalmente, vedeva in loro la fine della cuccagna supercazzolante.
Inesperienza, mancanza di decisionismo, protezione degli ideali fondanti l'essenza stessa dei Cinque Stelle ne hanno ieri decretato un ridimensionamento tanto eclatante quanto destabilizzante. Paga per tutti quella politica che ha cercato di essere anzitutto onesta, ligia ai doveri, ossequiosa delle regole, protettrice della classi meno abbienti. Ed è un'anomalia questa che deve necessariamente avere dei responsabili. In primis Luigi Di Maio che è stato incoronato capo politico del Movimento. Sono a lui ricondotte le scelte che hanno provocato la disfatta: mescita e conseguente liquefazione delle architravi su cui tutto si reggeva, dal rifiuto ad appoggiare politici indagati, alla questione dei migranti; dalla scelta di acquisire ministeri molto difficili, come quello del Lavoro dell'Industria, lasciando agli altri quello dell'Interno, una fornace di consensi senza nulla rischiare, un coacervo di spinte propagandistiche che ha trovato una pianura senza alcuna barriera atta a contenere l'espansionismo del Cazzaro Verde.
Invece che essere il primo partito a dettare le agende, si è verificato l'opposto, tra selfie e dichiarazioni tanto becere quanto destinate e recepite da allocchi impenitenti.
Salvini ha stretto in una morsa asfissiante tutte le risorse e le differenze del movimento, finito a far da comparsa all'Unno. Nel contempo la stampa ha continuato il suo lavoro di logorio ai fianchi, inventandosi palle clamorose, evidenziando notizie a dir poco insignificanti, sproloquiando contro i ministri del cambiamento, ridicolizzandoli, sbeffeggiandoli oltremodo. Media da sempre proni all'affarismo hanno consentito di far entrare nel pensiero comune, quello di tutti i giorni, l'idea, in parte vera, che gli aderenti al movimento fossero incapaci, inesperti, indegni delle cariche a loro affidate.
La maggioranza dei cittadini ha quindi optato per l'Uomo Forte, una voglia perennemente insita in molte menti italiche dai tempi del Pelato Guerrafondaio.
Quest'ingiusta manovra d'informazione ha agevolato oltre ogni previsione l'avvento del Cazzaro, ora primo partito con più del 34% di consensi.
Ribadisco quindi che Di Maio dovrà al più presto rassegnare le dimissioni da capo politico del movimento e il presidente Conte salire al Colle per la necessaria crisi di governo.
Non si può tergiversare, né far da sponda al Cazzaro Vincente. Si voli verso nuove elezioni lasciando il cerino acceso in mano ai leghisti. I quali dovranno nuovamente cercare l'abbraccio mortale con il Delinquente. Insomma: è l'ora della rinascita.
A botta calda. Ekkebotta!
domenica 26 maggio 2019
In ricordo
Assegnazione
Brooom!
Nove anni!! Tanti auguri Blog!!
Oggi è il compleanno di questo pazzo blog nato dalla mia cervice ben nove anni fa!
Un bel traguardo non c'è che dire! Compreso questo, sono 6547 articoli! Caspita!
Un modo per oliare le sinapsi cercando di non farvi annoiare.
Ne abbiamo viste tante in questo recente passato, forse anche troppe.
Scrivere sul blog ormai rappresenta per me un'abluzione mattutina, entrata nel quotidiano come il tonificarsi sul far del mattino.
Come dice il grande saggio "ho ancora tante cose da raccontare, per chi vuole ascoltare!"
Grazie di cuore a tutti per la vostra pazienza.
Ed in questo giorno di festeggiamenti non poteva mancare una sontuosa buona notizia, almeno per il sottoscritto.
Musica per le mie orecchie!
sabato 25 maggio 2019
Come se
Un vegano direttore della macelleria di Greve in Chianti
Un piromane Ceo di una società produttrice di estintori
Al Tappone insegnante di Morale all'università Cattolica
Uno qualsiasi degli abitanti la casa del Grande Fratello iscritto ad ingegneria
La Picerno scelta per una prolusione sulla vita della Montalcini
Orfini iscritto ad un corso su "Coraggio ed Indipendenza"
L'Ebetino Rignanese che apre il Forum su "La Verità vi farà liberi"
Il Dott Bertone, che è anche cardinale, che spiega in un video "come vivere con dignità in un monolocale"
Il Cazzaro Verde che fa il ministro degli Interni (questa è vera ma ancora non l'ho metabolizzata)
Insomma:
Bazza Belpietro che firma la direzione per un giorno del defunto quotidiano "L'Unità" è uno schiaffo di gravità incommensurabile all'idea gramsciana di sinistra. Solo il "Ritardatore di appalti" Pessina poteva cogitare una stronzata tanto eclatante quanto rischiosa. Nel senso che questo rimescolamento continuo di ideali, di dignità, di fierezza delle idee potrebbe in breve far emergere il merdone posato sui fondali della nostra becera politica. O forse si è già avverato, visto che domani un inetto, anzi: l'Inetto per antonomasia, frenato con estrema difficoltà dal M5S, potrebbe essere incoronato neo Uomo Forte nostrano.
A quel punto anche l'armageddon risulterebbe inefficace.
Mitica Selvaggia!!
venerdì 24 maggio 2019
Forse non son sveglio
Ci sono deviati mentali che confabulano, progettano storie, amori, liti, scoop solo ed unicamente per vendere. Le classiche foto finte con i protagonisti pettinati, ben vestiti e noi, mi ci metto anch'io va, quando vado dal barbeo, a confabulare, a commentare il nulla, come le teste cosiddette pensanti.
Intrecci, sospetti, pianificazioni di una finzione, di un set utile a pochi e affossante sinapsi di molti.
Ma che ci frega a noi se la Pamelona sessantenne aveva in progetto di sposarsi con un ideogramma?
Come cambia la vita se questa è finzione?
E allora immergiamoli nell'anonimato queste mezze cartucce senza alcun valore, questi deserti di emozioni, di positività.
Lasciamo incartarsi questa michelazzo (minuscolo e spronante ad una rima molto ma molto azzeccata) e l'amica perricciolo, gustiamo del loro evaporare, nessuna traccia a breve si avvertirà del loro flebile passaggio, magari andranno a vendere porta a porta quelle schifezze medianti le famose piramidi gestionali che alla fine inchiappettano sempre la moltitudine.
Fate finta di nulla, emergete dallo squallore. Leggetevi un bel libro e come d'incanto non vi fregherà più nulla di queste vicende alla beneamata cazzo&campana!
Gomez
giovedì 23 maggio 2019
Che figura!
Huawei si è dunque ritrovata in mutande, senza quei programmi nei suoi telefonini il crollo in borsa è stato istantaneo e il ridimensionamento pure. Il silente Xi Jinping a capo dell'immensa Cina non ha né protestato né invocato ripicche o ritorsioni. Nulla di tutto ciò. Si è messo in viaggio, andando a visitare la più grande azienda produttrice di "Terre Rare" a Ganzhou. Senza emettere neppure una sillaba, una nota informativa, niente di niente si è fatto fotografare nell'immenso stabilimento JL-Mag e, come per incanto, il Vaccaro Biondo ha immediatamente concesso una proroga di 90 giorni al blocco informatico colpente Huawei.
Un solo viaggio, silenzioso e tutto si è sbloccato lasciando l'Unno con al seguito lo scoiattolo in testa a bocca aperta e, soprattutto, sbeffeggiato.
Le terre rare, ma cosa sono?
Andando a leggere sembra una comune di nani disneyani con quei nomi utilissimi per la produzione di supercazzole al bar: