sabato 30 aprile 2016

Fantastico!


Il Bomba non si smentisce mai e ci fa sganasciare anche di sabato! Va in Sicilia e riapre la parte del viadotto che non era crollato lo scorso anno e che era stato chiuso per sicurezza! 
Inaugura un tratto di strada praticamente già inaugurato nel 1975. A sentire le fantastiche panzane, che parla di miliardi che arriveranno(!!!), di "ponte" per l'alta velocità Napoli-Palermo c'è da scatenargli un applauso stratosferico! 
In Sicilia ci sono stato e ho preso anche un treno e posso dire che m'aspettavo da un momento all'altro di vedere arrivare Clint a cavallo assieme al Cattivo e al Brutto!
Questo presidente comico è fantastico! 
E io che avrei voluto vedermi qualcosa dei fratelli Marx per farmi due risate! Che sciocco che sono! C'è il Bomba di tutti noi! Eccezionale! Biiss!

 

Ricordiamolo


Si celebra oggi in tutta Italia la fine del "paragone" (non Gianluigi) il modo di raffrontare, di confrontare situazioni sfocianti nell'assurdo. 
È defunto il "come se" scatenante ilarità, amarezza. 
La causa? Mancanza di materiale! Non conoscendo notizie extra terrestri, tutto quello che si poteva utilizzare su questo pianeta per generare assurdità con l'obbiettivo di scuotere menti e coscienze, decade irrimediabilmente, senza appello. 
Come si comporteranno coloro, come me, che amavano paragonare in assurdo? 
È presto per dirlo. 
Resta certamente una grande amarezza, soprattutto nel constatare che molte delle personali assurdità, su cui contavo molto, divenendo realtà, mi hanno lasciato di stucco e rammaricato "come se" (eddaie!) Bertinotti difendesse Comunione e Liberazione.... azzz... vedete che purtroppo è finita? 
Come? Vi fa ridere? 
Scoccia dirlo ma ... ma anche questo è inutilizzabile... divenendo realtà!
Ho appena finito di leggere la lettera scritta dal Pio Fausto al Fatto Quotidiano (che non pubblico perché in effetti trattandosi di stampa libera, lontana da poteri forti, indipendente anche da lobby e potentati economici, va supportata con l'acquisto, meglio se in abbonamento) ove il dorato compagno, celebre a Cortina, pur dandosi ancora dell'ateo (a mio parere un ateismo rivolto più al comunismo che al cattolicesimo) nobilita il movimento, facendo conseguentemente soccombere il paragone! 
Ci sono altri "come se" finiti nell'oblio di una realtà tanto fantastica ed immorale da farmi immaginare che un giorno vedremo Verdini e Barani dentro la compagine governativa, magari intenti a confezionare leggi sulle tematiche della Giustizia, della prescrizione, dei processi!
Ecco... appunto!
Sob!

venerdì 29 aprile 2016

Quadretto


Da oggi parteciperanno alle riunioni di maggioranza! Guardateli che carini! Quello a sinistra ha fatto un monumento a Craxi e al centro c'è lui, Denis di tutti loro. Un uomo da Guiness! Cinque processi lo stanno attendendo, prescrizione permettendo. 
Non dico altro. Mai come d'ora è meglio che parlino le immagini. Ah un'ultima cosa: se sentite dei rumori di notte non spaventatevi! È Enrico che si rigira nella tomba!
Bleah!

 

Inchiniamoci


Se nel nostro immaginario, viste le condizioni attuali in cui ci ritroviamo, avessimo idealizzazioni sbiadite nel nostro subconscio di termini quali "eroe, integerrimo, compartecipe delle sofferenze, caritatevole, uomo altissima moralità", la morte di Mohammed Wasim Moaz, medico pediatra di 36 anni, ci rinfrescherà il tutto!



Quest'uomo, questo medico non ha voluto lasciare Aleppo, terra assassinata da assassini puri, bastardi, vomitevoli con in testa l'obbrobrio dell'umanità intera, Asad, che il diavolo se lo prenda una volta per tutte, coadiuvato, pare, da i russi facenti capo a quel poco di buono di Putin.
Nonostante gli inviti di amici e parenti a tornare a cassa, Mohammed sapeva di essere rimasto l'unico in grado di curare i bimbi che le sopra citate vergogne viventi, quei malviventi a capo di nazioni che non hanno il minimo ritegno umano, unici nel regno animale, a colpire esseri inermi, fuorviati come sono dalle loro menti malate che l'Onu o chi per esso dovrebbero celermente estirpare dalla Terra. 
Rispondeva sempre "se io vengo via, come farebbero loro a guarire?" 
Ligio al suo dovere, si prodigava nell'aiutare piccole vittime della pazzia umana, operava perché la sua missione, la sua vocazione gli chiedeva questo, al di là di assassini e bombe. 
Ma il male si sa non ha confini. E i bastardi maledetti hanno colpito l'ospedale, senza nessuna pietà, perché maiali di quello stampo non ne conoscono il significato. 
Lo hanno ucciso assieme ad altri 24, donne e bambini. 
Lo hanno martirizzato, cercando di spegnere il suo nome, la sua professionalità, il suo eroismo che forse intralciava i piani di merda militari di questi insani di mente. 
Ma il nome di Mohammed è scolpito nei cieli, per sempre a simbolo ed esempio.
Mentre quello dei merdosi suoi assassini, scomparirà nel nulla, nel torbido oblio che meritano gentaglia di questo infimo stampo.
Grazie di cuore Mohammed! 
E riposa in pace assieme ai piccoli, alle loro madri che avresti voluto aiutare!

Bleah!


O Numi dei cieli! 
O dei della sfiga! 
Possibile che non possiate far nulla per i Coglioni che imperversano sul globo?
Possibile che non abbiate più saette da lanciare, baratri da aprire, meteoriti da colpire squallide teste bacate e svuotate da un'innumerevole moria di neuroni?
Perché cazzo dobbiamo vivere sullo stesso pianeta con idioti di dimensioni talmente colossali da equipararne come riferimento le distanze in anni luce dell'Universo per valutarne la stupidità?

Prendiamo lui:



Turki Bin Abdullah imparentato con la famiglia saudita. Possiede un parco macchine da qualche milione di euro e non contento, le ha tutte dorate! Come dire: si, lo so sono un imbecille ma voglio diventare il re universale degli idioti! 
D'altronde come definire un essere che solo per trasportare le sue auto a Londra spende 250.000 euro?
Perché non ne porta una! Nooo! Tante! 
E poi sapete che fa?
Le parcheggia alla cazzo di cane, e prende multe colossali che a lui fanno un baffo, un rutto in un hangar durante le prove dei motori di un jet! 


Uno così porcaccia miseria dovrebbe necessariamente finire in bolletta, raschiare i bidoni della spazzatura per mangiare e farsi un'insalata con l'erba dei parchi! 
Dovrebbe finire i suoi giorni a lavar macchine, a desiderare un nichelino con una ansia e una voracità unici al mondo! 

E visto che è arrivato a fare anche questo....



... ma dico io! Piccolino! Non è che vorresti far merenda??? Dai almeno un polpaccio!! 

Scusate se m'incazzo! 
Non è sicuramente per invidia! 
E' che non sopporto di avere idioti simili attorno a me!
Gasparri al confronto meriterebbe il Nobel! Certo, sai poi che fatica a dovergli spiegare cos'è! 

Con chi ce l'aveva?


"Combattere la corruzione è un impegno di sistema, non di un solo corpo dello Stato, che non sarebbe sufficiente. Gli attori della politica, per la loro parte, devono aggiungervi la consapevolezza che la corruzione in quell’ambito è più grave perché, nell’impegno politico, si assume un duplice dovere di onestà, per sé e per i cittadini che si rappresentano”.
(Sergio Mattarella - Presidente della Repubblica Italiana 29.04.16)

A parte che poteva aggiungere che con domani finisce aprile e che maggio è il mese della Madonna e dei fiori! Si evincono però due aspetti da queste parole: che il Presidente abbia finalmente detto qualcosa e la misteriosa reazione di coloro che, vivendo di politica, hanno ascoltato queste parole: menefreghismo? Ilarità? Scompiscio? 
Credo che la reazione maggioritaria sia stata:"ma a chi si riferiva? Con chi ce l'aveva? Ma la corruzione non esiste!" Ritornando poi, terminato l'incontro, a cercar di tirar su giornata tra divani dorati e commedie pirandelliane attorno alla giustizia sociale.

giovedì 28 aprile 2016

Una meraviglia di Papa!


Non so se vi è capitato di leggere la lettera scritta da Papa Francesco al Card. Marc Quellet, Presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina. 
No?
Poco male. 
Ecco il link per leggerla interamente :

Lettera di Papa Francesco

e a seguire... alcuni commenti personali, da tempo covati 





Chissà come avrà reagito nel leggerla il caro, si fa per dire, Ruini il simbolo del clericalismo italico ed universale!
Chissà che mal di pancia devono aver provocato le nobilissime parole del Pontefice (lunga, lunga vita a Francesco)

Estrapolo:

Guardare al Popolo di Dio è ricordare che tutti facciamo il nostro ingresso nella Chiesa come laici. Il primo sacramento, quello che sugella per sempre la nostra identità, e di cui dovremmo essere sempre orgogliosi, è il battesimo. Attraverso di esso e con l’unzione dello Spirito Santo, (i fedeli) “vengono consacrati per formare un tempio spirituale e un sacerdozio santo” (Lumen gentium, n. 10). La nostra prima e fondamentale consacrazione affonda le sue radici nel nostro battesimo. Nessuno è stato battezzato prete né vescovo. Ci hanno battezzati laici ed è il segno indelebile che nessuno potrà mai cancellare. Ci fa bene ricordare che la Chiesa non è una élite dei sacerdoti, dei consacrati, dei vescovi, ma che tutti formano il Santo Popolo fedele di Dio. 

La Chiesa non è una élite dei sacerdoti, dei consacrati, dei vescovi!
Da tempo immemore pensavo ciò, ma vuoi per mancanza di supporto, di voglia, di constatare quanto sopra detto. 
Sia chiaro un aspetto: vi sono nella mia diocesi molti sacerdoti, che stimo, i quali hanno chiaro quanto enunciato nella lettera. Ma ve ne sono altri e vi erano Pastori, uno in particolare cardinale mancato (per fortuna) che non avevano chiaro il principio e anzi, erano addirittura castali, modello India! 

Che cosa significa per noi pastori il fatto che i laici stiano lavorando nella vita pubblica? Significa cercare il modo per poter incoraggiare, accompagnare e stimolare tutti i tentativi e gli sforzi che oggi già si fanno per mantenere viva la speranza e la fede in un mondo pieno di contraddizioni, specialmente per i più poveri, specialmente con i più poveri. Significa, come pastori, impegnarci in mezzo al nostro popolo e, con il nostro popolo, sostenere la fede e la sua speranza. 



Non so se sia stato abbastanza chiaro, Madamina!
Sarà finito il principato Cei? 
Ho ancora dei dubbi in merito e spero che queste parole entrino anche là dove parrebbe essere state messe al bando! 

Non è il pastore a dover dire al laico quello che deve fare e dire, lui lo sa tanto e meglio di noi. Non è il pastore a dover stabilire quello che i fedeli devono dire nei diversi ambiti. Come pastori, uniti al nostro popolo, ci fa bene domandarci come stiamo stimolando e promuovendo la carità e la fraternità, il desiderio del bene, della verità e della giustizia. Come facciamo a far sì che la corruzione non si annidi nei nostri cuori.

Credo che non serva nessun commento in merito. Queste parole irradiano da sole gioia e soprattutto luce!

Molte volte siamo caduti nella tentazione di pensare che il laico impegnato sia colui che lavora nelle opere della Chiesa e/o nelle cose della parrocchia o della diocesi, e abbiamo riflettuto poco su come accompagnare un battezzato nella sua vita pubblica e quotidiana; su come, nella sua attività quotidiana, con le responsabilità che ha, s’impegna come cristiano nella vita pubblica. Senza rendercene conto, abbiamo generato una élite laicale credendo che sono laici impegnati solo quelli che lavorano in cose “dei preti”, e abbiamo dimenticato, trascurandolo, il credente che molte volte brucia la sua speranza nella lotta quotidiana per vivere la fede. Sono queste le situazioni che il clericalismo non può vedere, perché è più preoccupato a dominare spazi che a generare processi. 

E su questo si dovrebbe aprire un'enciclopedia! 
E' ancora viva e vegeta questa élite laicale, tralasciante e trascurante i celeberrimi "altri". Una serie di baciapile, già a detta loro salva, usata dalla créme, dai tricorni, dai voluttuosi per gli altari rigirati, da tutti i principini di nero vestiti che, scartando i più, chiudendo il recinto e denigrando coloro che ne sono rimasti fuori, si autoconvince di essere nel giusto! Poveretti! 
Ma soprattutto: quante volte, parlo sempre diocesanamente, negli anni passati abbiamo trasformato mariti felicemente sposati, in tuttofare medagliati con il diaconato che in qualche caso ha messo a repentaglio il sacramento del matrimonio? Il laico veniva non aiutato a rendere non vana la sua fede, bensì gli veniva a volte risucchiata la sua stessa natura sacramentale.  

Ed infine, rullo di tamburi!!!!

Il nostro ruolo, la nostra gioia, la gioia del pastore, sta proprio nell’aiutare e nello stimolare, come hanno fatto molti prima di noi, madri, nonne e padri, i veri protagonisti della storia. Non per una nostra concessione di buona volontà, ma per diritto e statuto proprio. I laici sono parte del Santo Popolo fedele di Dio e pertanto sono i protagonisti della Chiesa e del mondo; noi siamo chiamati a servirli, non a servirci di loro.

Come ti vogliamo bene, Papa Francesco!!!  

Languorino



Se siete patiti per la serie Game of Thrones, sicuramente lo conoscete! 
E' Hafþór Júlíus Björnsson, che interpreta "The Mountain" Gregor Clegane.
Ha pubblicato su Instagram la sua .. diciamo...particolare dieta giornaliera! 
Buon appetito... Gasp!!!

6:50 – Allenamento del mattino! Cardio + CORE per 30 minuti, Amminoacidi (Bcaa, Glutammina) + una manciata di mandorle

7:30 – 8 uova + 200gr di avena + mirtilli e fragole + avocado

9:30 – 400 gr di manzo, 400 gr di patate dolci, una manciata di spinaci e verdura

11:50 – Bcaa e glutammina

12:00 – 400 gr di pollo + 400 gr di patate, verdura e frutta

14:00 – In frullatore: 150 gr di avena o patate dolci, 2 banane, 150 gr di kelloggs rice krispies, frutti di bosco, mandorle, burro d’arachidi e glutammina

14.30 – Training, Bcaa, glutammina, Vitargo

17:30 – 60 gr proteine + 2 banane

18:00 – 500 gr di manzo + patate e verdure

20:30 – 500 gr di salmone + 500 gr di patate dolci

22:30 – 50 gr proteine o 6 uova + avocado + 30 gr di mandorle + 50 gr di burro di arachidi

Bere molta acqua nel corso del giorno e succhi per avere più calorie.

Nel mezzo della notte 50 gr di proteine delformaggio o uova crude.  

Dai, facciamoli!



A volte servono dei nomi per inquadrare, focalizzare nauseabonde schifezze. 
Bene, facciamoli!
Da quasi un anno davanti ad una sacrosanta norma, ad una legge che tenti di far ritornare il Diritto nel nostro paese, dopo che tal Cirielli ai tempi del "Puttanesimo" ridusse i tempi della prescrizione, con l'attuale Ministro dell'Interno piacevolmente d'accordo, al fine di allontanare pene e sentenze al nostro "Al Capone" che la maggioranza di noi vedeva come il nuovo faro illuminante la nazione  (cosa che si è ripetuta esattamente per il Nipote Bomba Egoriferito di oggi), è in corso un'inaudita lotta tra chi è nell'umano desiderio di volere una giustizia seria ed uguale per tutti che colpisca tutti i malviventi i quali, fingendo di far politica, abbracciano la corruttela che toglie ogni anno 80 miliardi dal bene comune, e chi invece difende la nicchia di sfaticati dediti al malaffare e, il più delle volte, in combutta con la malavita organizzata. 
In ogni paese democratico questa lotta, questo discutere, questo bloccare la ragione in nome dei farabutti non solo non avrebbe ragione di esistere, ma sarebbe messa dai media al pubblico ludibrio.
E allora facciamoli sti' cazzo di nomi!
NCD di Alfano tenta di bloccare l'aumento dei tempi della prescrizione, nello specifico con Nino D'Ascola Presidente della Commissione Giustizia in Senato e il Ministro della Famiglia Enrico Costa. 
Ohhh! Almeno se qualcuno desiderasse conoscere ove risiede il Freno per una giustizia decorosa, ora lo sa!

Selvaggiamente Formiga


DESIDERI, IL CELESTE

Il mio sogno di risvegliarmi Formigoni
CARAIBI, ARAGOSTE E AMICI GENEROSI COME DACCÒ (DI CUI VORREI TANTO DIVENTARE AMICA IO)

di Selvaggia Lucarelli

Confesso di subire il fascino perverso di Roberto Formigoni. 
Di essere ammaliata dalla sua capacità di improvvisare, millantare, infiocchettare, mistificare. Di aver sviluppato una malsana dipendenza per tutto ciò che lo riguarda, in modo particolare per l’aria tronfia e supponente con cui lui, o i suoi avvocati, sostengono e puntellano le sue pittoresche tesi difensive. Prendiamo il processo Maugeri. I pm hanno chiesto 9 anni di carcere per Formigoni perché da lui sarebbero partiti ordini e pressioni per favorire enti ospedalieri amici in cambio di tangenti e benefit vari. Tra agli amici, l’ormai celebre Pierangelo Daccò, che naturalmente era un suo amico come tanti, mica uno con cui aveva messo in piedi un’associazione criminale, ci mancherebbe.

Ora, io lo dichiaro subito: cerco un amico come Daccò. Anzi, oserei dire che ciascuno di noi nella vita merita un amico come Daccò. Secondo le testimonianze del ristoratore Sadler infatti, non solo quando Formigoni andava a cena nel suo ristorante stellato con Daccò pagava Daccò, ma pagava Daccò anche quando Formigoni andava lì a cena da solo. Bastava la frasetta magica “Metta tutto sul conto di Pierangelo” per scroccare pasti a champagne. Capito? Noi ci ritroviamo amici d’infanzia che ci fanno pagare alla romana pure una birra e una capricciosa e Formigoni ha amici che gli lasciano aperto il conto da Sadler. Giuro che appena finisce di scontare la pena, io miro a diventare amica di Daccò. Per quel che riguarda i viaggi ai Caraibi, l’utilizzo dello yacht di Daccò e le molte altre vacanze che Daccò pagava a Formigoni, naturalmente, come sostenuto dal Celeste, il buon Daccò era solo un amico generoso, mica ricambiava favori. Chi di noi del resto non ha amici che offrono vacanze ai Caraibi, aragoste e panfili in usufrutto? Certo, io dai miei amici fatico pure a farmi ospitare una settimana a Ovindoli, ma è solo perchè sono una donna molto sfortunata. E poi insomma, erano amici Formigoni e Daccò ma neppure così tanto. Oddio. I pm hanno timidamente fatto notare che dal 2009 al 2011 Robi e Pier si sono telefonati 861 volte, ovvero più di una volta al giorno compresi Natale, Pasqua e il giorno dei morti, ma naturalmente si telefonavano solo per consigli sul bricolage da giardino e quando mancava il portiere per il calcetto serale, mica perchè erano in loschi affari. Amy Winehouse è morta sola e Formigoni aveva Daccò che lo chiamava tutti i giorni, la vita è ingrata. Ci sarebbe poi la bizzarra faccenda dei conti correnti di Formigoni. Secondo i pm, tra il 2002 e il 2012 dai conti di Formigoni non uscì un euro. E non è un modo di dire. Per dieci anni l’ex governatore della Lombardia non smosse un euro neppure per un panino da Burger King. Manco per una app da 0,99 centesimi. Nemmeno per un addebito al casello di Melegnano. Escludendo tassativamente quella che Formigoni definisce “una tesi ridicola e fantascientifica dei magistrati”, ovvero che tra i benefit di Daccò&friends ci fossero anche i contanti, resterebbero in piedi le seguenti teorie: a) Formigoni concedeva il suo irresistibile corpo in cambio di merci varie b) Formigoni ricorreva al baratto ma dubito che potesse barattare qualcosa in cambio di quelle camicie di merda c) Formigoni è un cazzaro. Nulla di tutto ciò, perchè c’è una spiegazione convincentissima e la fornisce lui stesso in aula: la mamma gli aveva lasciato una cospicua eredità. In contanti. Che lui evidentemente ha scelto di conservare nella zuccheriera in cucina anzichè in banca, non si sa bene perchè, ma in effetti è una tesi granitica. Da notare che tutte queste spiegazioni il Celeste non le fornisce incalzato dai pm perchè decide di avvalersi della facoltà di non rispondere, ma tramite dichiarazione spontanea. Anche questa decisione la giustifica con argomenti inattaccabili: ” Ritengo che la modalità delle dichiarazioni spontanee mi consenta di fornire una descrizione ampia, completa ed esauriente rispetto ai fatti di cui sono accusato evitando il rischio che con l’interrogatorio ci si concentri su particolari distorcenti”. Tutto chiaro. Se fai domande all’imputato distorci la realtà, se l’imputato racconta il perchè sia innocente senza pm o avvocati che stiano lì a rompere i coglioni si ottiene la verità cristallina. Quella di Formigoni naturalmente, che ormai, a suon di tesi ridicolmente naif, più che Celeste è color bronzo. Come la sua faccia.

mercoledì 27 aprile 2016

Calo vita


C'informano che l'aspettativa di vita si sta abbassando, passando da 80,3 a 80,1 negli uomini e da 85 a 84,7 anni nelle donne.
Occorre però precisar qualcosa: cosa intendiamo per aspettativa di vita, come la stragrande maggioranza degli ultra settantenni trascorre le giornate. 
Perché rimanere impallati in una sedia, aspettando pranzo e cena alle 18 per poi essere infilati in un letto, pregno di ricordi, magari con un'enorme nuvola di assenze, di baci, di carezze, di risate, la vogliamo continuare a chiamare vita?
Chiariamoci: la vita è un dono, per chi crede. Per chi non crede rimane pur sempre una meravigliosa esperienza.  
Alcuni la vivono come un serbatoio di emozioni da svuotare, altri come una corda legata in alto da attraversare tra paure, fobie ed ansie, altri vorrebbero finirla nel breve, altri la gettano via ed infine alcuni non la sopportano più di tanto. 
Se però alla vecchiaia non garantiamo nutrimento, infarcendola di attenzioni, non rischiamo di tramutarla in sofferenza, in immane solitudine?
Quanti anziani sono lasciati ad aspettar la fine, lontani dal calore unico ed insostituibile dell'abbraccio umano?
Cosa intendiamo per aspettativa di vita se poi lasciamo che la stragrande maggioranza delle persone prenda 600-700 euro al mese e qualcuno invece migliaia di euro? 
Molti pensano che sia meglio morire ammalati e relativamente giovani che ottantenni sani. 
Hanno torto? 
Conosco persone che inorridiscono davanti a parole quali olio, pasta, pane, salumi, grigliata. 
E' un buon vivere questo? 
Consideriamo quindi vita, il prolungamento dovuto a vorticosi spiegamenti di farmaci, costosi ed arricchenti pochi, che mantengono respiranti persone non più in grado di essere sé stessi. E' giusto? 
Sia chiaro: la vita non va mai interrotta, né spenta. Non spetta agli esseri umani. 
Ma l'accanimento medicinale, porta solo soldi alle multinazionali o anche novità, serenità, consapevolezza di far parte di un meraviglioso disegno agli assuntori? 
Quanto influisce la spesa medica per il lucro fine a sé stesso, nell'aumento dell'aspettativa di vita?
I ricchi anziani, vivono di più e in modo migliore dei coetanei meno abbienti? 
Cosa facciamo per evitare che qualcuno muoia molto prima del termine biologico della sua esistenza? 
Come ci confrontiamo con coloro che sentono vicina la fine della propria vita? 
Come li assistiamo? 
Siamo deontologicamente certi di rispettare il vero senso umano del vivere e del morire?
Ahhh saperlo!

martedì 26 aprile 2016

Prove Tecniche IV


Chiarisco: sto saggiando il terreno. Provo a scrivere, in impeto istantaneo. 
Oggi, vuoi il clima, il martedì post 25, la sconfitta a Verona è uscito questo pezzo, di una tristezza unica. 
Sono prove da scribacchino insalubre. 

Prese la mano di lei, in un sfavillante istante, molte volte vissuto quand'era viva, le guardò le esangui dita, toccò l’anulare, freddo ed insensibile. 
Come uno che ritornando nel luogo natio rivive gli attimi della vita ivi trascorsi, arrivando a vedere persone scomparse, udire ilarità perdute, fumiganti amplessi vissuti in nascondigli solo per altri, non per lui che viveva a proprio agio dei sotterfugi pensati all'epoca per possedere donne variegate, le dita dell’amata erano divenute la miccia esplodente atta a distruggere la paratia che il dolore gli aveva eretto a protezione, per ghiacciare fuochi tempestosi ed emotivi generati dall'aver vissuto tanta vita in lei, per aver bevuto nella coppa deliziosa che gli aveva sempre porto, mai doma, mai con ritrosia, mai superficialmente. 
E le distante fredde, artiche, tra le dita, il presagir che d’ora in poi parole mai pronunciate, anche in modo fanciullesco visto che il tempo, al solito, scade anche se tendenzialmente crediamo che ciò mai avverrà, entravano come vino novello in cantina, dentro al suo essere, rovesciando quadri e tappezzerie messe a finzione, palchi teatrali ove molti recitarono prose farsesche, tendenti a divagar dalla realtà tutti coloro che tingendosi capelli e gote, vorrebbero decretar l’infinito ove non è, l’immutabile quando tutto cambia nell’istante successivo alla gestualità professata, il mercimonio del divagar per non assaporar caducità, la dissipazione di ogni amore, risa, effervescenza giovanile. E si fecero udire, nell’assillante rumore messo a guardia del suo ego dalle sinapsi, tanto amate e di cui andava fiero. 

Mai più. 

Così finisce e s’addentra la consapevolezza di un caduco finale. Con queste parole si rese conto che mai più, da lì a poco, l’avrebbe fiorata, vezzeggiata, auscultata, contemplata, posseduta. Mai più, ovvero l’infinito aprente la solenne consapevolezza dell’umanità errante e friabile, di questa storia finita, di questa novella breve, transitoria, subdola. 
Apprese con quella certezza che, vivendo di un’epoca squallida e truffaldina, quale la contemporaneità gli aveva reso, il portone sarebbe stato chiuso, la chiave fusa nei ricordi, il sentiero disperso, la felce bruciata nel gioco effimero dell’esistenza, nel tessuto consunto della vita. Comprese di non essere estraneo alla ruota infingarda e non voluta, non agognata, non decisa, che vuole questa disparità di possibilità, di occasioni, di tempi perduti in nome di creazioni artificiali stordenti, che lo avevano reso insensibile ai benefici di un abbraccio di cuore e corale, anteponendo emozioni fittizie, effimere rotte circolari senza spiegamento di vele, di profumo di mare, di viste mozzafiato tra paesaggi perduti. 
Stava per staccarsi per sempre da lei, aveva una certezza granitica davanti, contando i secondi godeva degli sparuti rimasi, perdendosi nel dolore di non aver mai approfittato di questa voluttà ogniqualvolta nessuno ostacolo era frammezzo, nessun impegno era spiazzante. Passavano lenti, inesorabili, la curva avrebbe rivelato la fine di tutto. Correndo tra sé verificò la bontà di quanto immagazzinato nei tempi felici, verificò che tutto potesse ritornare in lui, che i ricordi potessero riportarlo da lei, che stava sfuggendo, partendo per la dissoluzione che in esteriorità aveva amato e gustato, sotto squallide vesti. 
Mai avrebbe potuto immaginare lo stato di dolore, di inefficacia di tutto quanto poco prima l’affascinava, ammaliandolo ed invaghendolo! Era solo e la mano sulla spalla lo avvertì che quel gesto ripetuto all’infinito, nel salotto, in macchina, a pranzo, nei ristoranti frequentati insieme, nelle corse tra i girasoli, nei musei, nella quiete dinnanzi al mare, nella notte placida e misteriosa, nei pertugi dei pendii tanto amati, nelle anse marine mai solitarie, nei meandri di grotte, di fiabe, di notti, di sonni, di pitosfori a volte detestati, stava per divenire ricordo, unico, senza ritorno. 
Staccò le sue dita, vide la distanza aumentare, sentì una voglia infinita di replicare il contatto, arse innaturalmente dentro un deserto turbolento che l’avvinghiò rendendogli dura l’inspirazione, il deglutire, il pensare, l’immedesimarsi nel distacco. 
Ansimò, curvandosi, intravedendo il buio come mai prima. Sapeva da sempre che il ricordo non riesce, quasi mai, a sostituire il presente, il moto meraviglioso dei sensi, il tatto dell’amore. 
S’allontanò, anche da se stesso. 

Gli parve strano che, nonostante tutto, al di sopra di ogni sensazione, oltre ogni pensiero, gli rimase vivido e tremendamente reale, il toccar di dita, il fruscio del ricordo di lei accanto al suo cuore, come se la Vita avesse capito tutto quanto e, in uno slancio emotivo, partecipasse al suo cercar di vivere. 

lunedì 25 aprile 2016

Ancora Lui!


Sempre Santa Gabanelli ci ha informato su regali fatti da Trenord all'ex presidente della Regione Lombardia, lui, si proprio lui, il Celeste, sua magnificenza Roberto Formigoni. Tre quadri per un valore di 17mila euro. Ma in questo caso il Memores Domini, il succo spirituale del mondo politico, il faro intelligente di una fede vera, sana, indefessa, non è caduto, anzi è stato fedele ed integerrimo!
Come potete vedere dal nome della Galleria d'arte che ha venduto i quadri! Lunga vita al Celeste!
Prosit!


Grande giovane!


Santa Gabanelli ieri sera ha portato alla luce, tra le altre porcherie estreme di Trenord, ferrovia lombarda, la vicenda legata ad Andrea Franzoso, solerte e per questo anomalo controllore interno dell'azienda che, nel corso di un audit, fece emergere la merdosa e classica situazione esistente nelle aziende partecipate, municipalizzate, fuorviate dalle centinaia anzi migliaia di porcelli che nel quotidiano ci sfilano di tasca soldi e risorse per magnare allegramente sulla nostra pelle. Galleggiano, come gli stronzi famelici, spese e rimborsi di ogni genere, spese esorbitanti girate a società del mondo ciellino lombardo (ma va? Questi ad Alì Babà gli fanno una pippa!) etc.etc.
E Franzoso dopo aver ricevuto intimidazioni, richieste di frenate, di inversioni a U e continuando coscienziosamente a seguire la strada giusta della verifica minuziosa ed imparziale, dopo aver scoperchiato il pozzo nero che ha fatto scattare le giuste inchieste, come è stato ricompensato dal nuovo consiglio di amministrazione?
Semplice: è stato spostato ad altro ufficio. In pratica a temperar matite ed infiascare aria fritta.
Siamo con te Andrea! Viva l'onestà! Vedrai che prima o poi torneremo a riveder le stelle!


sabato 23 aprile 2016

Driinn


Dov'è la webcam? Dove l'hanno posizionata? Ogniqualvolta sono in casa affaccendato o impegnato in attività specifiche del bagno, suona il telefono fisso! E non so mai se chi chiama è per urgenza o per altro. Se poi mi sto facendo la doccia, allora il sospetto diviene certezza: il fato mi spia per scassarmi oltremodo gli zebedei.
Stamani fischiettando mi godevo le abluzioni quando driiinnn! Primo squillo: varie maledizioni celtiche, apertura degli occhi con conseguente bruciore agli occhi da bagno schiuma; sfanculata onnicomprensiva, ricerca di istantanee maledizioni rivolte a 360 gradi, indirizzate ogni dove. Secondo squillo: constatazione dell'insaponatura ancora presente nei due terzi del mio adiposo corpo, ricerca senza esito del cordless che al solito starà giacendo in frigo o nel porta scarpe e il cui flebile suono parrebbe dirmi "coglioneeee sono lontanoooo! Cercamiiii!"
Terzo squillo: decisione drastica: ricerca dell'accappatoio lontano più della verità su Ustica, saltelli per non bagnare simili ad un mix di Carla Fracci e un pampano giocato da un espulso dagli alcolisti anonimi.
Quarto squillo: uscita dal bagno celere ed in linea con "L'inferno di cristallo", tasca dell'accappatoio che s'infila nella maniglia, trattenendomi e facendomi udire il classico suono della rottura.
Quinto squillo: trafelato come Abebe Bikila sul traguardo romano, alzo la cornetta sparando il classico "Pronto!"
E qui il gioco diventa davvero molto serio, perché probabilmente il destino oggi mi ha sorteggiato per saggiare il mio personale "punto di rottura"!!
"Signor Mauro buongiorno!" mi dice una signora con fare allegro...
"No! Ti prego Santa Beatrice! Fa che non sia una venditrice!" dico quasi lacrimante. Inoltre noto un accento particolarmente orrendo della poveretta. 
"Signor Mauro telefono da Lugano per chiederle come lei si fa la barba alla mattina!"
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Mumble mumble.... stavo facendomi la doccia.... il telefono che suona... una venditrice... e per di più... SVIZZERA!!!
Solo quest'ultimo aspetto di nazionalità mi innervosirebbe anche se fossi appena uscito dal camerino dove Diletta Leotta mi ha chiesto d'entrare per aiutarla a scegliere il vestito per la diretta, figurarsi il resto! Svizzera, ovvero l'oasi di pece, il liofilizzato mondiale del detto "mi faccio i cazzi miei al punto che non m'interessa nulla di te, che non essendo svizzero, sei inferiore."

"Signor Mauro? Mi sente? Volevo informarla che abbiamo prodotti per la rasatura unici, variegati. Mi dice come si rade? Con la schiuma? Con il rasoio elettrico?"

Che occasione! Che momento! Debbo rispondere a questa svizzera mia sdocciatrice! Sento in cervice l'aumento della pressione, i pochi neuroni correre come pazzi in preda all'euforia di questo attimo epocale, odo distintamente l'incitamento di connazionali ivi lavoranti, trattati molte volte con una sciatteria simile a quella che la Santanché riserverebbe ad un algerino all'uscio proponente l'acquisto della semola per il cuscus.

La ola delle sinapsi attende spasmodica la mia risposta, più che la Boschi il pensiero quotidiano da memorizzare del Bomba.
Che infatti non tarda ad arrivare:
"Mi rado a secco con la pietra pomice, quella per i calli perché amo soffrire e sanguinare all'alba e faccio parte di una setta la "SCM" -sono cazzi miei-

Tutututututu!

Bello sforzo


Ma quanto mi sta sui "palmizi" questo Di Caprio parlante di natura, d'inquinamento, invocante riduzioni di emissioni in atmosfera che se si potesse fare i conti della CO2 sparata nei cieli dai suoi jet privati per andar a raggranellare milioni di euro, gnocca e premi, potremmo un giorno scoprire quante tonnellate di anidride ha Leo sul groppone, nel suo turbinio da star e da status symbol planetario simile in codesta overdose di visibilità al Bono pacifista che si divide tra summit con potenti e ragionieri impegnati ad aggiornare quotidianamente i suoi sterminati conti bancari.
Caro Leo, vendi i macchinoni, gira in barca a vela, spegni le luminarie dei villoni e poi ne riparliamo! Sfido io che sei preoccupato di veder il pianeta andare a scatafascio! Se saltassero i parametri di casta, per i ricconi come te si rischia un "Titanic" di dimensioni epocali! Senza nemmeno la prua per far l'eroe pacioso!

venerdì 22 aprile 2016

Dettagli


Come potete ben notare in questa foto, gli attrezzi sportivi della surfista ventunenne australiana Elle- Jean Coffey, hanno i bordi colorati in varie tonalità... ehm... gulp!


Perché?


Desolato al punto che se fossi stato con l'auto in panne durante un epocale temporale in un bosco popolato da infausti gnomi avrei accettato un passaggio anche da Orfini, ho assistito ieri al pareggio in casa con il Carpi, diventando sempre più melanconico tanto che neppure Muraglie di Stanlio e Ollio avrebbero potuto risollevarmi. Ho tentato di riveder le epiche imprese di anni oramai lontani, quando si dominava il Globo ma niente! Neppure quello è servito a lenire l'abbattimento psicofisico, dovuto alla visione di una partita così incolore ed insapore che al confronto un'omelia del Card Bertone sull'esigenza di dare una casa a tutti, sarebbe risultata meno incazzante!
Uno squallore tipico di una riunione del gruppo Ala di Verdini, una tristezza paragonabile ad un ragionamento della Boschi attorno all'onestà delle banche!
Se dieci anni fa mi avessero detto che un giorno avremmo pareggiato in casa con il Carpi, avrei avuto la stessa reazione che attualmente ho allorché il Bomba Egoriferito ci narra le fiabe su il miglioramento della vita italica!
Resta sempre un quesito di fondo: perché in gioventù non mi sono appassionato al curling?

Anacleta ligure




Quindi Anacleto Mitraglia si è trasferito a Punta Bianca! L'acerrimo nemico e vicino di casa di Paperino sembra aver assunto le sembianze di una signora di 68 anni, vedova di un famoso avvocato che ha iniziato una guerra con la vicina di villa in uno dei posti più belli della provincia e quindi d'Italia.

A leggere l'articolo del Secolo di oggi, si apprendono particolari che neppure il grande Walt avrebbe potuto pensare: auto di grossa cilindrata parcheggiate davanti alla villa della rivale, lancio di pigne, annaffiatoi e posacenere, rotture di rubinetti con relativi allagamenti, annaffiamenti con acqua addizionata con tensioattivi e successivo blocco di quella automatica, facendo seccare tutto alla poveretta. Ed inoltre: chiusure rumorose di porte in ferro durante tutta la notte, per non far prendere sonno alla rivale! Gran finale ad agosto 2013: spargimento di sapone davanti all'ingresso della malcapitata con l'intenzione di farla cadere! 

Pazzesco! 
Pur vivendo in un luogo fantastico, la neo Anacleta è riuscita a rovinar giornate intere per anni alla nemica, non si conoscono le cause scatenanti la guerra, ed anche a se stessa! 

Al solito: chi ha denti non ha pane...