venerdì 23 dicembre 2022

Tempo di auguri

 

Affastellando le consuetudini del tempo festaiolo, non vorrei dimenticarmi di inviare a tutti voi gli auguri canonici di buone feste, non capendo ancora cosa voglia dire buone feste, anche se ovviamente a nessuno augurerei brutte feste, forse no... a qualcuno si... ma non è il momento di irritare il clima pacioso del momento. 

Buone Feste sottintende uno scenario propenso a far trascorrere momenti di serenità, conseguentemente non si confà con le zone di guerra, dove, ad esempio in Ucraina, moltissimi vivranno le buone feste in modalità terrore, avvolti dal freddo, dalla mancanza di luce, costantemente in ansia per i continui lanci di missili da parte di quel bastardo che, non me ne voglia né il momento, né il libero arbitrio, forse sarebbe l'ora che schiantasse, lui e tutti coloro che stravedono per la visione bellica di questo mondo immarcito, imbolsito, in balia di briganti dediti al losco. E non dimentichiamoci ahimè degli altri luoghi ottenebrati dalla violenza belligera, come lo Yemen assalito ed assassinato da oltre un decennio da quei gaglioffi ricchissimi che si credono in grado di comprare tutto per la casualità di essere seduti sopra all'immenso Peto della Terra; e poi i curdi decimati da quel brigante assurto a uomo di pace, incredibile! E i palestinesi segregati in terre carcerarie ed ora ancor più in pericolo per il ritorno di quel balordo del Bibi israeliano, un piccolo Trump senza alcuna dignità. E i conflitti africani oramai indirizzati all'eternità. 

Chi crede s'augura che la Luce della Grotta possa rischiarare queste tenebre oramai stantie, chi non è credente spera sempre, e non solo ora, in un mondo migliore. 

Come augurio allego una poesia di Bertolt Brecht, evocata oggi in una splendida intervista di Veltroni al Cardinal Ravasi sul Corriere della Sera. E' l'interrogarsi che manca fondamentalmente di questi tempi, lo sviscerarsi, l'illuminar se stessi per evitare il dramma depotenziante l'essenza di noi stessi, ovvero il procedere palesemente ad minchiam.

E' questo l'augurio che invio a voi e a me stesso: nelle Buone Feste ognuno capti se stesso! 

Il cambio della ruota - di Bertolt Brecht

Siedo sul ciglio della strada.

L’autista cambia la ruota.

Non mi piace il posto da cui vengo.

Non mi piace il posto in cui vado.

Perché allora guardo con impazienza

il cambio della ruota?

     

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