sabato 17 dicembre 2022

PD travagliato

 

Il Gran Coniglio
di Marco Travaglio
La convocazione “urgente” della Commissione Nazionale di Garanzia del Pd, per iniziativa della buonanima di Letta, ha avuto almeno il pregio di far sapere in giro che il Pd ha una Commissione Nazionale di Garanzia di ben nove membri. Una volta si chiamavano “probiviri”, poi cambiarono nome, forse per l’oggettiva penuria di uomini probi. Noi li davamo per defunti, o almeno per dispersi, vedendo certe candidature indecenti e la presenza di imputati per reati gravi addirittura al vertice di correnti. Ma ora si scopron le tombe, si levano i morti e il fantozziano Gran Consiglio dei Nove Assenti, caricato a pallettoni da Occhio di Tigre, delibera una misura draconiana perfettamente adeguata alla gravità dell’euroscandalo: “sospendere cautelativamente Andrea Cozzolino dall’albo degli iscritti e degli elettori del Pd, nonché da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente essere parte. E ciò fino alla chiusura delle indagini in corso da parte della Magistratura relative allo scandalo ‘Qatargate’”. Perché Cozzolino (che non risulta neppure indagato) e non altri “onorevoli” citati nelle indagini, non è dato sapere: se è stato sospeso per le sue posizioni politiche sui regimi del Qatar e del Marocco, dovrebbe essere uno dei tanti che le hanno prese. Ma il Gran Con(s)iglio non spiega il motivo della sospensione, in barba a un principio basilare del garantismo: a ogni sanzione deve seguire una motivazione, sennò vale tutto.
Ieri sul Fatto Cannavò ha ricostruito voto per voto tutte le marchette fatte al Qatar da quasi tutto l’eurogruppo Pd. Nessun reato: i voti e le opinioni degli eletti sono insindacabili, in Italia come in Europa. Ma chi si è schierato per anni con un feroce regime oscurantista e si professa di sinistra, bocciando regolarmente le proposte della vera sinistra (Left di Manon Aubry), non dovrebbe essere convocato dall’augusto consesso per spiegare la sua attrazione fatale per i tagliagole di Doha? Se lo facessero gratis o a pagamento, è materia dei giudici. Ma perché lo facessero è materia politica ed etica, dunque del partito. Il capogruppo Benifei prima se la prende con le “mele marce” Panzeri&C., tanto ora stanno in Articolo 1. Poi, quando beccano i dem, cambia musica: lui diceva di votare contro l’Emirato, ma quelli facevano l’opposto perché sono “una cricca di arroganti”. E perché non li ha segnalati al partito (magari alla Commissione Nazionale di Garanzia, ove mai ne conoscesse l’esistenza) ogni volta che votavano pro Qatar, ma ha aspettato che arrivassero i gendarmi belgi? E ora la montagna ha partorito il Cozzolino. Se questo è il principale partito di opposizione che dovrebbe combattere le norme salva-corrotti e salva-evasori del governo Meloni, stiamo freschi.

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