lunedì 1 agosto 2022

Dibba ritorna!


di Alessandro Di Battista 

Si può dire che la campagna acquisti, il mercato delle vacche, le sigle e siglarelle di sedicenti statisti a rischio overdose di xanax, i veti solo sulle poltrone (mai su questioni vitali per i cittadini), i programmi inesistenti, le facce come il culo, le natiche ricoperte di vinavil, i partiti che nascono, quelli che si sciolgono, quelli che cambiano nome in meno di 3 settimane (evidentemente ”Insieme per la colla vinilica” ha capito che il nome era già bruciato e si è data al restyling), i tromboni che stanno in Parlamento ancor prima che Zico arrivasse ad Udine e che ci vogliono dire come si risolvono in problemi…

Si può dire che si tratta di uno spettacolo stomachevole? Questi pensano che non vi sia vita al di fuori delle mura di Montecitorio. È una roba di una tristezza inaudita. Ma fosse solo triste ci riderei su. Il problema è che questo “sūq” parlamentare non farà altro che allontanare ancor più i cittadini dalle urne. Cioè renderà di fatto ancor meno democratica questa claudicante democrazia.

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