lunedì 24 gennaio 2022

Uscire dal mantra

 Mi riallaccio a quanto detto poc'anzi, ovvero ricercare quella capacità indispensabile per evitare di cadere nello scontato, anticamera della realizzazione del motto sordiano "Io so' io e voi nun siete un c..!" 

Leggendo un bellissimo articolo di Emilio Molinari - presidente emerito del Comitato per un Contratto mondiale sull'Acqua e vicepresidente dell'Associazione "Laudato sì" - ho galoppato a ritroso verso una ritrovata realtà, invereconda e vergognosa. 

Molinari ricorda anzitutto alcune spaventose cifre, prese dal rapporto dell'Onu del 2019: 

4 miliardi di persone sulla Terra non hanno acqua sicura. Ripeto: quattro miliardi di persone. 

800 milioni di esseri umani sono privi di accesso all'acqua potabile. 

Due miliardi e mezzo di uomini e donne sono privi di servizi igienici. 

700 milioni devono fare i loro bisogni all'aperto. 

Entro il 2030 si prevedono dai 300 ai 700 milioni di profughi. 


Cifre spaventose, raccapriccianti, così mefitiche da indurre ogni uomo di buona volontà a vergognarsi per l'ingloriosa fine di questa tipologia di società. 

Ma questo è niente: il 30 dicembre dello scorso anno, un finto rivoluzionario che in passato vendeva le bibite allo stadio di Napoli, ha lanciato la candidatura dell'Italia ad ospitare la decime edizione del Forum mondiale dell'Acqua. Apparentemente dovrebbe essere una proposta valida, non trovate? Se non fosse che questa convention non è organizzata dall'Onu, bensì dalle multinazionali che realizzano guadagni stratosferici con la più naturale sostanza di proprietà dell'intera umanità. Veolia e Suez Lyonnes des eaux, presiduta da Loic Fauchon, presidente di Eaux de Marseille, ovvero Veolia. 

L'ex venditore di bibite allo stadio, incomprensibilmente divenuto ministro degli Esteri, ha definito il Forum "il Rinascimento dell'Acqua", sull'esempio dell'altro nostra vergogna nazionale, inneggiante all'assassino saudita. Quello che stona maggiormente è che tra i promotori del comitato a sostegno della candidatura vi sia, tra gli altri, la Custodia del Sacro convento di Assisi, sì proprio Assisi e il suo Santo, colui che scrisse parole meravigliose come "Laudato s' mi' Signore, per sor'aqua, la quale è multo utile ed humile ed pretiosa et casta"; ed assieme ad Assisi come sede del Forum si è proposta persino la culla del Rinascimento, quello vero, Firenze. 

Votammo ad minchiam in quel referendum in cui il popolo si espresse a favore dell'acqua quale bene di tutti! Non è servito a nulla, come al solito ci han trattato e ci trattano da incompetenti borotalcati, ninnoli simpatici da prendere costantemente per il culo! E chissà quanti, compreso il Bibitaro, assoceranno il Consiglio mondiale dell'Acqua ad altri organismi nati e custoditi sotto l'egida Onu, come la Fao, l'Unicef etc. Invece no! Questo ennesimo specchietto per le allodole e gli allocchi, che siamo noi, è una creatura di chi opera per privatizzare l'acqua! E già si sono incuneate tra noi, come Roma, Milano, la Liguria, la Sicilia e la Calabria sono a testimoniare (A2a, Hera, Iren, Acea ed Enel).

I francesi, che a volte fortunatamente ancora s'incazzano (cit.), hanno sfanculato questi mercanti indegni del bene più prezioso, nella loro Parigi, facendo ritornare l'acqua nella gestione pubblica. 

Da noi invece incompetenti maximi come appare il ministro degli Esteri esultano nel candidare l'Italia ad ospitare una becera assemblea gestita da multinazionali il cui scopo unico e lucroso è rendere l'acqua un bene di proprietà, da quotare in borsa, come è già stato fatto, nel 2020 a Wall Street in un titolo derivato. 

S'incunei in ognuno di noi l'eclatante vergogna dinnanzi ad un esecrabile avvenimento com'è questo! E' la mia speranza, come al solito, speriamo, ultima a morire!   

 

 

     


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