mercoledì 15 aprile 2020

L'Isola Mento - giorno 33



Ieri pomeriggio, non alla Casba né al mercato nero tipico di aree portuali, ma in una farmacia del centro, che non nomino per decenza, mia, ed indecenza, loro, ho acquistato dieci normalissime mascherine chirurgiche, che un tempo costavano 40 centesimi cadauna, al prezzo pandemico di euro 23,00. Mi sono state vendute avvolte in una carta usata generalmente per fasciare medicine con pinzatura da entrambi i lati. Inoltre ho acquistato pure una mascherina lavabile, filtrante e idrorepellente a soli 6,95 euro. Aperta la busta mi è sembrata un pezzo di mutanda con due legacci da mettersi attorno alle orecchie. Nella confezione è riportato il fabbricante, il Calzificio Ilary Srl di Visano (BS), la composizione 90% polyamide e 10% elastane, la dicitura che è stata trattata con antibatterico a base di zinco piritone e l'avvertenza, scritta con carattere notarile, necessitante cioè di lente d'ingrandimento, che non è adatta per uso sanitario o su luoghi di lavoro ove vige obbligo e che non è DPI o dispositivo singolo.
Chiaramente non è tutta colpa della farmacia che l'avrà acquistata, voglio sperare, a prezzi gravosi, applicando il proprio sovrapprezzo.
La grave lacuna è che chi avrebbe dovuto controllarne il prezzo alla fonte, come sempre, latita o non esiste fisicamente.
In uno stato democratico serio questa simonia di materiale essenziale in tempo pandemico sarebbe stata bloccata alle origini o, più urticante, alla fonte nel caso la farmacia invece di essere servizio si fosse tramutata in aguzzino.
E questo mi fa poco sperare nella cosiddetta ripartenza: per noi abituati da decenni a pagare in autogrill bottigliette d'acqua a prezzi da ergastolo, il cosiddetto ritorno alla normalità probabilmente avverrà secondo i soliti canoni e metodi specifici, studiati per babbani della malora quali siamo sempre stati, avvolti in quel silenzio, mansuetudine tipica di chi è scardinato nella ragione grazie ad ipnosi mediatiche subliminali.
Se accettiamo fin d'ora di essere riportati all'anormalità di prima, faranno bene a perseverare nel gioco sbeffeggiante il rispetto umano, inculcandoci identiche fregnacce, bignè per pochi, tsunami nelle cervici di molti.
E andando più in alto: non sarebbe giusto fin d'ora avvisare che nella fase 2 chi avrà ancora il coraggio di evadere i giusti balzelli finirà in galera?

Per la cronaca: ho pagato senza fiatare. Anzi no: appena la signora mi ha comunicato l'importo (29,95 euro) ho solo proferito "me cojoni" tra lo strabuzzare dei suoi bulbi al di sopra della mascherina. Coniglicamente altro non ho detto, visto che mi servivano. Sono ahimè ancora positivo all'altro virus, quello che tra non molto ci farà riudire la madre di tutte le frasi "è l'ora dei sacrifici per tutti" con in sottofondo risa sbellicanti dei soliti noti, che non elenco ma che conosciamo molto bene.

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