lunedì 22 gennaio 2018

Caro Diario...


Caro Diario,

ti scrivo per aggiornarti sulla mia operosità nel campo politico, miserrima dalle origini. 
Ti confesso che, inopinatamente, ho partecipato alle Parlamentarie del Senato per conto del Movimento 5 Stelle e, giustamente, non ho raggiunto il quorum per essere inserito nelle schede elettorali. 
Non ho un grande amaro in bocca per l'esclusione, non avendo mai fatto una ceppa a livello comunale, se non la produzione di post in questo blog. 
Mi dirai: e allora perché mi scrivi?
Scrivo per esternarti il malumore, quasi sfociante in depressione, sull'impegno del sottoscritto nell'ambito sociale a livello locale; non che sia menefreghista, tutt'altro! Leggo, m'informo, esterno le mie opinioni. Ma l'impegno è tutt'altra cosa. A scanso d'equivoci però, ti confermo che voterò per il Movimento 5 Stelle. 
I motivi? 
Eccoli: come la fioritura dei peschi, dei ciliegi preannuncia la primavera, così il rigurgito, l'evidenziazione di probabili catastrofi post elettorali nel caso di una vittoria di Luigi Di Maio, riportate dalla stragrande maggioranza dei media, preconizza la fobia dei partiti storici circa la suddetta nefasta eventualità, unica in grado di abbattere i privilegi di casta. 
Quello che si evince dall'attuale situazione è la rinnovata ricerca di una staticità, un immobilismo, una strenua difesa di quanto agguantato in lustri passati con l'unico e prioritario scopo di mantenere status e inamovibilità di tutta la ciurma cibatasi da tempo immemore al banchetto che dovrebbe essere di tutti. 
La conferma della ricerca di tutto questo è l'appoggio incondizionato, totale del massimo tempio della burocrazia, l'Europa Comunitaria, pronta a riabilitare persino il regnante dell'Era del Puttaniesimo, il Pregiudicato pluriottantenne, pur di evitare i pentastellati. 

Il Movimento 5 Stelle è l'unica compagine parlamentare in grado di ribaltare lo statu quo attuale, straordinariamente mefitico, italiano. 
M'inerpico pure nella prova del nove: pur con tutta l'affannosa ricerca e il metodico controllo da parte degli avversari, attualmente né i deputati, né i senatori dei Cinque Stelle sono mai stati attraversati da sospetti di affarismo, corruttela e quant'altro. 
Ad ogni piccola brezza provocata da errori gestionali, s'osserva un'inaudita amplificazione a mezzo stampa, di una violenza inusitata. Esempio: andate a verificare il trattamento mediatico dei sindaci di Milano Beppe Sala e di quello romano, Virginia Raggi. Osservate articoli, commenti, titoli di apertura e resterete allibiti. Anche Beppe Sala ha due procedimenti in corso, ma pochi ne parlano. 
Altro indizio: i finanziamenti rifiutati dal M5S? Ne avete notizia? E siete informati sul taglio degli stipendi che i parlamentari s'impongono?
Certo, è vero: peccano di inesperienza, non vengono supportati da nessuno. Appaiono come in balia del vento su barca ingovernabile. Preferite per caso a loro un miliardario incallito che nei vent'anni precedenti si è ingigantito il proprio patrimonio personale senza alcun ritegno, che si è fabbricato delle leggi personali per sviare molte condanne? Sognate il ritorno perenne dei vari Casini, Fassino? Desiderate rivedere il sorriso della Bella Etruriana, magari ancora sulla tolda a curare interessi di famiglia?
Quello che altri stanno promettendo, taglio di tasse, di canoni, innalzamenti di pensioni, insomma le baggianate elettorali, relazionate alle richieste provenienti da Bruxelles, che c'imporranno nel corso dei prossimi anni enormi sacrifici, portano la politica italiana in questa campagna elettorale, a perseguire un progetto che identifico in una frase:
"Wedding with dried figs" ovvero "Nozze coi fichi secchi"
Chi ha orecchie per intendere, intenda! 
    

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