martedì 23 gennaio 2018

Insuperabile


martedì 23/01/2018
L’OPINIONE
Berlinguer? Silvio preferisce Lele Mora

di Daniela Ranieri

Che Paese è quello il cui più grande populista, creatore di Tv pecoreccia e funeree città-antenna, si ricicla dopo averne fatte più di Carlo in Francia e viene ritenuto credibile “come argine contro i populismi”? E quanto è schizoide, carnascialesco, quel Paese in cui un soggetto conosciuto da tutte le procure (in alcune delle quali è ancora indagato) quale “delinquente naturale”, che non s’è fatto la galera perché dei 4 anni comminatigli 3 gli sono stati indultati e uno convertito in servizi sociali, va in Tv su La7 a dire: “Non ho nessuna passione per la politica, anzi la politica e i suoi professionisti mi fanno schifo” e nessuno gli tira un ceffone?
Quel Paese è il nostro e B. è la nostra tara mentale, il nostro trauma insuperabile. Il “delinquente naturale” in politica dal ’94 ancora si vende come “imprenditore prestato alla politica” e miliardario anti-casta che si sacrifica per la Patria, uomo del fare che, ineleggibile, mette il suo nome nel simbolo.
Con tutti i lapsus da schivare ogni volta che va in tv (quando Giletti gli chiede “l’identikit del candidato premier” viene subito in mente il commissariato), i fogli protocollo appiccicati alle mani (che gli servano per dissimulare il tremore?), B. schifa i politici. Vuoi mettere Berlinguer, Pertini, Iotti, Terracini, con la gente specchiata che frequenta lui, Gampi Tarantini, Mangano, Dell’Utri, Lele Mora e il giro della Minetti a Milano 2? Non a caso, ne La politica come professione
Max Weber affermò: “Tre qualità sono decisive per l’uomo politico: passione, senso di responsabilità, lungimiranza”. E tracciava il ritratto del non-politico, il “demagogo continuamente in pericolo di divenire un istrione”, chiudendo con un fulmine d’alta sartoria per B.: “La politica si fa col cervello e non con altre parti del corpo”.
Roba che quando Giletti chiude l’intervista dicendo “e adesso passiamo alla cronaca nera”, vien da pensare: “Perché, fino a adesso di che si è parlato?”.

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