sabato 6 settembre 2025

Torniamo a carta e penna!

 




Ciò che si è consumato sotto i nostri occhi, mielosamente, sdolcinatamente, fracchianamente, ha dell’inaudito: tutti, ma proprio tutti, gli aurei proprietari della nostra vita, i propulsori dei nostri polpastrelli oramai consunti, si sono vergognosamente inchinati al pazzo sovrano di questi nefasti tempi e alla sua signora, ossequiosamente, bovinamente, senza alcuna moralità né dignità. 

Melliflui, senza spina dorsale, come delle amebe qualsiasi, hanno adulato, incensato, adorato l’attuale potente di turno, spogliandosi della qualità pregiata che lo sguardo verso il futuro dovrebbe impregnare le loro fulgide menti: lo sguardo tecnologico capace di innovare il presente, di custodire e propagare le beltà dell’ingegno umano verso traguardi e conquiste atte ad appianare le disparità sociali, l’abisso capace di generare diseguaglianze. 

Si sono invece prostrati per scacciare fobie di bilanci, terrore di veder sminuire i loro infiniti guadagni, frutto di rapine d’identità. 

Se questi sono i nostri eroi farò di tutto per ritornare a quaderni e penne, a rimirar le stelle, a gioire per una chiacchierata con amici davanti a un buon rosso. 

Nauseato non traduco nemmeno! S’alzerebbe a picchi indicibili la glicemia! 

Che pena, che nausea!

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