Chi sarà mai questa signora? Anonima, silente, mimetizzata tra gli aurei scranni, la leghista Maria Cristina Cantù deve aver pensato - paradosso questo - a qualcosa che la facesse emergere tra i soloni leghisti - altro paradosso - escogitando un emendamento che la portasse sul proscenio del coacervo dei rapto arraffanti 49 milioni. E cosa ha cogitato? Di far ricadere i costi socio-assistenziali delle Rsa sulle famiglie e sugli enti locali, alleviando lo stato dalla cura dei fragilissimi per dedicarsi corpo e anima a prepararsi all’imminente guerra dilapidando una cinquantina di miliardi all’anno - ce lo chiede l’europadistokazzo!-
Per fortuna, o per vergogna, l’emendamento è caduto in Commissione Bilancio. Resta la Cantù e l’enigma di ciò che rotea in solitudine dentro alla sua cervice depauperata da ragione, dignità e umanità. A lei umilmente invio il mio più sentito, ragionato vaffanculo mattutino.
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