mercoledì 15 gennaio 2025

Cotanta figlia

 

Di padre in figlia
di Marco Travaglio
Il fatto che Marina B. parli di “pattume mediatico”, con le tonnellate di monnezza prodotte dalla casa fin dalla fondazione, denota una certa invidia professionale. Il fatto che l’intero centrodestra (quindi anche Renzi) salti su come la rana di Galvani a rilanciare i miasmi usciti dalla boccuccia di questa privata cittadina che crede di fare capoluogo, dà la misura di com’è ridotta l’Italia. Il fatto che tutti i media la prendano sul serio, alcuni parlino di “presunti rapporti” fra B. e la mafia e nessuno – neppure quelli in lutto per la dipartita del fact checking sui social – citi la sentenza definitiva di Cassazione che li certifica, è la conferma della morte dell’informazione. Ma, come spesso avviene quando c’è di mezzo un B., tutto finisce in farsa. La Marina Mercantile minaccia “tutti gli strumenti legali più idonei per reagire”: quindi o querela penalmente o cita civilmente i giornalisti di Report per farli condannare fino alla Cassazione. Il guaio è che la Cassazione penale è quella che condannò suo padre a 4 anni per frode fiscale e Dell’Utri a 7 anni per concorso esterno in mafia. E la Cassazione civile è quella che condannò la sua Fininvest a risarcire Carlo De Benedetti con 540 milioni per avergli rubato la Mondadori comprandosi un giudice e la relativa sentenza.
Ove mai la lite temeraria non finisse dove merita (nel cestino) e arrivasse in Cassazione, i giudici scenderanno in archivio, recupereranno la sentenza Dell’Utri e leggeranno: “Tra il 16 e il 29 maggio 1974 si svolgeva a Milano un incontro cui prendevano parte Marcello Dell’Utri, Silvio Berlusconi, Gaetano Cinà (legato alla famiglia mafiosa di Malaspina…), Stefano Bontade (capo della famiglia mafiosa di S. Maria del Gesù…), Girolamo Teresi (sottocapo della famiglia mafiosa di S. Maria del Gesù), Francesco Di Carlo (‘uomo d’onore’ della famiglia mafiosa di Altofonte…). In tale occasione veniva concluso l’accordo di reciproco interesse tra Cosa Nostra, rappresentata dai boss mafiosi Bontade e Teresi, e l’imprenditore Berlusconi grazie alla mediazione di Dell’Utri… L’assunzione di Vittorio Mangano (all’epoca affiliato alla famiglia mafiosa di Porta Nuova) ad Arcore, nel maggio-giugno 1974, costituiva l’espressione dell’accordo… funzionale a garantire un presidio mafioso all’interno della villa… In cambio della protezione assicurata, Silvio Berlusconi iniziò a corrispondere, a partire dal 1974, agli esponenti di Cosa Nostra palermitana, tramite Dell’Utri, cospicue somme di denaro… fino al 1992”. Potrebbero anche fornirne una copia alla Marina, ancora convinta – poverina – che il padre sia “sempre stato in prima fila contro tutte le mafie”. Parafrasando Alberto Sordi-Nando Mericoni: “Alla tua età, è tempo che tu sappia di chi sei figlia”.

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