Cari amici che mi leggete, accade come da sempre accade che percepisci, univocamente, che esiste un limite, naturale, fisiologico, che prima o poi ineluttabilmente arriva, perché siamo destinati a ritornare stelle. Ma quando la figura che più di ogni altro incarna l’amore, la mamma, pare avviarsi verso la serenità che le spetta, il mondo, per uno come me senza prole, s’abbuia. Spero tanto di no, la donna è forte, ma già ora quel particolare ed univoco affetto che solo loro possono elargirti e di cui ho tanta, tanta nostalgia e dolore, per non averlo sempre saggiato con la dedizione che di diritto gli spetta, so che potrebbe evaporare come tutte le parole d’amore che però, a differenza degli altri sentimenti, per fortuna, s’incastonano nel cuore.
Pertanto non so se sarò rigoroso nell’alimentare questo blog. So che mi capirete.
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