Il vero Soros è Elon Musk
di Michele Serra
Dopo lunghi anni nei quali ci hanno spiegato che il miliardario Soros tramava nell’ombra e spendeva un sacco di soldi per la “sostituzione etnica” (non si capiva bene come e perché; ma così dicevano), ecco finalmente un miliardario che non trama un bel nulla: finanzia alla luce del sole, e in grande allegria, i movimenti fascisti di mezzo mondo.
È Elon Musk. Ha anche comperato migliaia di voti di povera gente alle recenti elezioni americane, attraverso una lotteria farlocca, un po’ come Achille Lauro (non il rapper, l’armatore) quando regalava alla plebe napoletana una sola scarpa, garantendo la seconda scarpa solo a elezione avvenuta. A me sembra il classico nemico pubblico, uno che rovescia il tavolo dello scontro politico versandoci sopra una montagna di miliardi: un corruttore della Polis. E avendo, da singola persona, il bilancio di uno Stato, presto vorrà trattare direttamente con gli Stati (magari batterà moneta in proprio e avrà bandiera, inno e un Parlamento personale formato da una schiera di suoi dipendenti, che approveranno per acclamazione la conquista di Marte e la fondazione dell’Impero Galattico).
Musk è precisamente il contrario della democrazia. È la demagogia dal punto di vista comunicativo; l’autocrazia dal punto di vista pragmatico. La quintessenza della nuova destra populista: una distribuzione di potere, e di ricchezza, da ancien régime, e una facciata da convention tutta baci e abbracci, in maglietta e sneakers. Logico che la destra lo adori. Non è solo il loro finanziatore, è anche il loro leader più rappresentativo e coerente.
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